Uno dei temi più caldi che si discute sia a livello sociale che politico è l’integrazione nel tessuto Nazionale di molti stranieri.
Sabato 17 Febbraio presso il Museo Mao di Torino, si terrà la proiezione di un documentario a cartoni animati, dedicato all’integrazione del popolo cinese in Italia.
Un’esperienza di alto interesse culturale e umano.
Ecco il comunicato Stampa:
Sabato 17 febbraio 2018, ore 18
CHINAMEN. UN SECOLO DI CINESI A MILANO
Una Graphic Novel e un Documentario a Cartoni Animati per scoprire un secolo di integrazione italo-cinese in Italia.
Da dove venivano, come vivevano, cosa vendevano i primi cinesi arrivati in Italia? Come erano visti dagli italiani? Perché finivano spesso nelle prime pagine dei giornali nazionali? E qual è stato il loro destino, durante il Fascismo? Come sono nate le prime famiglie miste, dopo la Guerra? E quale la storia della prima donna cinese ad arrivare in Italia?
Sabato 17 febbraio alle 18, in collaborazione con BeccoGiallo e in occasione della settimana di festeggiamenti per il capodanno cinese, verrà presentato al MAO Museo d’Arte Orientale Chinamen, la graphic novel divenuta già documentario animato di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte.
Un progetto che, come una vecchia scatola ritrovata in soffitta, contiene i ricordi delle più antiche famiglie italo-cinesi e racchiude al suo interno quel che c’è di più prezioso per le generazioni a venire: la memoria. Come vecchie fotografie, lettere o ritagli di giornali ingialliti, queste pagine sono simboli e tracce del nostro passato. Frutto di una ricerca unica nel suo genere, in cui sono confluite interviste, album di famiglia e documenti inediti, Chinamen rappresenta la storia collettiva di tutti i principali lignaggi storici (Hu, Tschang, Wu, Lin, Jang, Chen), e si configura come un’opera in grado di riattivare quel cerchio di amicizie che più di un secolo fa aveva dato vita a un mondo di relazioni, famiglie e imprese.
Chinamen è un saggio a fumetti che ripercorre 100 anni di storie di immigrazione e integrazione cinese in Italia: dai primi commercianti arrivati per l’esposizione universale di Milano nel 1906, alle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Cina che favorirono, tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, un primo vero piccolo flusso migratorio verso il nostro Paese; dalla nascita della comunità cinese di Milano e Bologna alle difficoltà incontrate dai cinesi internati nei campi di concentramento in Abruzzo e Calabria durante il Fascismo, fino alle vicende straordinarie dei grandi imprenditori degli anni ’60 e ’70.
L’omonimo documento audiovisivo è stato realizzato dagli autori Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, in co-produzione con Comune di Milano e Mudec – Museo delle Culture, ed è altresì testimonianza di questa integrazione.
Il progetto Chinamen è soprattutto espressione di un desiderio a lungo maturato dagli autori, di raccontare questa storia al di fuori dall’ambito della ricerca sociologica e/o storica, utilizzando piuttosto mezzi e linguaggi della contemporaneità, perché sono gli unici in grado di stimolare una riflessione allargata sul significato di identità multietnica delle nostre città.
Lo stesso Matteo Demonte è cinese di terza generazione: suo nonno era uno dei fondatori della comunità cinese di Milano e la sua storia è raccontata nel libro Primavere e Autunni(BeccoGiallo 2015) di cui Chinamen (BeccoGiallo 2017) è la diretta conseguenza: infatti, molti degli eredi di questi primi immigrati cinesi, che si erano fortemente riconosciuti nel racconto, avevano deciso di aprirsi condividendo con gli autori i propri ricordi. “Per anni, il punto era stato italianizzarsi il più possibile; dopo la pubblicazione di Primavere e Autunni, anche i più ritrosi hanno capito che la loro storia aveva un valore universale, che poteva essere inserita nel quadro più vasto della storia del nostro Paese e che non era più solo qualcosa di privato, qualcosa di cui vergognarsi. Una sorta di ripresa di coscienza delle proprie radici e del valore del percorso migratorio dei loro padri.” (Ciaj Rocchi)
La graphic novel è in vendita presso il bookshop del Museo (184 pagine – Colori – 18,00 € – BeccoGiallo marzo 2017).
Non è possibile, invece, acquistare il DVD del documentario poiché l’opera è proprietà del Mudec, Museo delle Culture e fa parte della sua collezione permanente.