Quarant’anni e non sentirli. Era il 4 Aprile 1978 ore 18.45, nelle case degli italiani stava arrivando sui televisori, molti ancora in bianco e nero, un personaggio che avrebbe cambiato per sempre il modo d’intendere il cartone animato per ragazzi. Un nome entrato nella storia: Goldrake.
Questo nuovo eroe, aveva immediatamente conquistato milioni di telespettatori, volontariamente non ho scritto ragazzi e bambini, perché anche molti adulti erano rimasti affascinati dalle sue imprese che si discostavano molto dalle serie animate di Walt Disney e Hanna & Barbera.
L’animazione più fluida,i colori più accesi, le tematiche affrontate più adulte e cruente, una novità assoluta per i telespettatori di quel periodo. Un robot metallico guidato da un extraterrestre che affrontava, in drammatici combattimenti gli invasori della Terra. Si scopriva che i cartoni animati non erano solo fatti di gag ed esplosioni innocenti ma che vi erano personaggi che soffrivano, lottavano, amavano, proprio come nella realtà. Proprio questo, uno spaccato di realtà entrava prepotentemente nella fascia per bambini e ragazzi.
Questa “rivoluzione” televisiva, avrebbe cambiato socialmente e culturalmente l’interesse per il panorama animazione. Goldrake è diventato nella metà degli anni 90 un’ icona di quella generazione che era fanciulla negli anni 80, diventando, con la sua intramontabile canzone, il manifesto per contestazioni studentesche.
Goldrake, soprattutto nella persona del suo pilota Actarus possiamo considerarlo un simbolo di libertà nei confronti di una società opprimente.
Goldrake è entrato nel immaginario di personaggi leggendari come Giulio Cesare, Napoleone… e fra altri 40 anni saremo qui ancora a lodarne le imprese trasportati dall’emozione, tramandandone le gesta.
Auguri Goldrake.