Una delle peculiarità degli anime e dei manga Giapponesi, è quella di non limitare le loro opere solo ad argomenti prettamente “fumettistici” come avviene in occidente, ossia trattare storie quasi prettamente di fantasia, come scontri spaziali, horror, fantasy etc…
In alcuni casi, molti Mangaka si sono ispirati anche ad opere letterarie non solo orientali, ma hanno preso spunto anche da famose opere classiche occidentali.
Abbiamo esempi con opere come Remi, l’isola del Tesoro, Pinocchio… seguite a volte fedelmente, altre soltanto in parte, con vistosi cambi alla trama o alle ambientazioni ( come nel caso della nuova versione anime del Conte di Montecristo dello studio Gonzo).
Non è questo il caso del cartone animato “Cuore” che ricalca con grande fedeltà le vicende raccontante nell’omonimo libro di Edmondo de Amicis.
La Storia
Fine Ottocento, l’Italia aveva attraversato un ungo periodo di guerre e battaglie per unificare sotto un’unica bandiera la penisola e stava quindi attraversando un periodo di pace.
La nostra storia vera e propria inizia a Torino capoluogo del Piemonte regione a nord-ovest ed il nostro protagonista è un ragazzino di nome Enrico che, come tutti i bambini della sua età, si appresta ad iniziare il nuovo anno scolastico.
Ed è proprio da questo nuovo anno scolastico che prende il via l’avventura di questa serie proprio dal primo giorno di scuola, dopo aver fatto la conoscenza del nuovo maestro, il sig Perboni.
Dopo un primo approccio un po’ severo, il maestro Perboni si rivela in realtà una persona con un gran cuore e grande umanità. Infatti, per cercare di capire e aiutare alcuni dei suoi alunni, invece di fare le solite lezioni scolastiche, egli approfittava del tempo concessogli per raccontare alcune storie che, anche se inventate, aprivano il cuore dei suoi ragazzi così da poterli finalmente aiutare a risolvere i loro problemi.
Storie come la “piccola vedetta Lombarda” che insegnava la via del coraggio oppure come “lo scrivano Fiorentino” un ragazzo che di notte aiutava il padre nel suo lavoro era un incoraggiamente per l’amore “filiale”, o l’avventura del “tamburino Sardo” o quella “dagli Appennini alle Ande” che insegnavano la determinazione; hanno infuso nei cuori dei ragazzi della classe del maestro Perboni nuova linfa vitale per affrontare la vita.
Ma le vicende che si svolgevano nella serie non si incentravano solo a scuola, ma anche al di fuori dell’edificio scolastico… infatti, via via che la serie entrava nel vivo, Enrico il nostro protagonista, con i suoi occhi di ragazzino faceva via via la conoscenza dei suo compagni di classe e delle rispettive famiglie.
Si veniva così a conoscenza che alcuni dei suoi compagni di classe non erano come sembravano, per esempio l’alunno che dormiva sempre in classe, si viene a scoprire che tutte le notti aiuta il proprio padre nel suo lavoro sottraendo preziose ore di sonno per dare supporto al genitore; oppure durante la parata del Re d’Italia si scopre che il padre di uno dei compagni di Enrico, da tutti considerato una nullità; è in realtà un veterano di guerra nonchè decorato dal Re in persona, insomma pian pano si viene a scoprire le verità nascoste di gran parte dei personaggi, e pian piano cambiano anche le loro mentalità nei confronti di tutte le persone che li circondano.
Alla fine dell’anno scolastico però giunge una notizia, il padre di Enrico si deve trasferire a Roma per lavoro, per Enrico è un brutto colpo dover lasciare i compagni di classe nonché suoi amici, ma la momento della partenza si ripromette di raccogliere tutte le sue avventure in un libro.
“…su quel libro che leggi ora tu”
Un episodio della serie.
httpv://www.youtube.com/watch?v=RhrgkhPvJWM
httpv://www.youtube.com/watch?v=09wcKv8CUnU&feature=fvwrel