Iniziamo con una breve presentazione
Sono Elettra, classe 1983, cosplayer dal 2001 e felice mamma dal 2014.
Quando e come sei entrata nel panorama cosplay.
Il battesimo del fuoco è stato a Lucca comics del 2001, con un gruppo di Yu degli spettri. Già l’anno prima ero stata lì con degli amici e avevamo visto i primi, coraggiosi cosplayers. Così è stato un attimo dire: “anche noi!!” Credo che sia stato così un po’ per tutti, in assenza dei social network. A stento esistevano i forum, si campava sulle mailing list!
Un evento che non dimenticherai mai
Come dire: il primo amore non si scorda mai! La prima fiera a cui sono stata, cioè al Quark Hotel a Milano nel 2000. Lì conobbi di persona ragazzi meravigliosi e, per la prima volta dopo anni di prese in giro perché “leggevo fumetti e guardavo cartoni animati” pensai: “non sono sola, perbacco!”. Poi per una questione di affetto, Lucca comics 2004, meglio conosciuta come “la Lucca dei balordi”. Chi c’era sa, chi non c’è stato…mi dispiace molto per loro!^^
Quali erano le difficoltà per realizzare i primi cosplay
Non so se parlare di difficoltà, perchè ci si arrangiava con quello che c’era senza farsi troppi problemi. L’orrido raso era la prima risorsa sartoriale, il cartone faceva da base per le armature, la tempera (!!!) andava a coprire il cuoio capelluto in maniera oscena… Forse l’unica cosa difficile da reperire erano proprio le immagini precise dei personaggi, visto che internet era sì una risorsa, ma non ancora così ricca. Ci si affidava prevalentemente ai fumetti, si facevano i fermo immagine con le Vhs e si contava sui rari e costosi artbook.
Cosa rimpiangi di quelle fiere.
Non critico il fatto “ieri eravamo pochi, oggi siamo troppi”, perché ogni cosa, passione ed evento ha la sua evoluzione, prima o poi. Certo c’erano meno pretese. Nessuno attaccava l’organizzazione fieristica se non c’erano camerini, bagni, specchi, palco da X-Factor…l’importante era stare tutti assieme. Ma se devo dire una cosa che rimpiango, allora è l’attaccamento al personaggio. Se una volta (ohhh, siamo vecchi!) il personaggio da interpretare veniva scelto col cuore, adesso per la maggior parte della gente, la scelta viene effettuata attraverso gli occhi o in base al riscontro “più famoso=più fotografie”. Basta fare un giro sui vari gruppi di mercatini per trovare –almeno una volta a settimana- annunci del tipo “cerco cosplay qualsiasi compreso parrucca, max 30 €”. Come dire: basta apparire. Fa un po’ tristezza.
Pensi che oggi, ci siano troppi cosplayers che si atteggiano a Star?
Ognuno fa quello che vuole con la sua passione, probabilmente c’è gente che se la tira anche tra chi colleziona trenini.
Alle prime fiere, bastava veramente poco per divertirsi e fare confusione. Oggi è tutto troppo studiato nei minimi particolari. Pensi che con questo si sta perdendo quel senso di aggregazione e divertimento?
Credo che il senso di aggregazione ci sia anche ora, ma la competitività esagerata e la voglia di apparire viaggiano di pari passo. “Ieri” se un fotografo amatoriale ci onorava di qualche scatto, si era molto felici ma finiva lì, “oggi” si rinuncia a stare con gli amici pur di accaparrarsi una photoset prestigioso. E’ normale che con la crescita di questo hobby si sia un po’ perso di vista lo scopo iniziale (=omaggiamo i nostri miti d’infanzia e passiamo del tempo insieme), ma un po’ di malinconia c’è sempre, specie quando ad una fiera si incrocia un “vecchio” compagno e ci si scambia uno sguardo di nostalgia.
Gli anni passano, ormai non riconosco che un 30% di personaggi interpretati dai ragazzi alle fiere. Forse un giorno sarà mia figlia a fare cosplay di serie che a me fanno rovesciare le budella…ma memore di quanto ho passato, non le impedirò mai di perseguire una passione sulla base di sciocche opposizioni come “è da bambini, ti allontana dalla realtà, le cose importanti nella vita sono altre!”. Alla fine siamo diventati saggi pure noi che ormai 15 anni fa ci siamo fatti folgorare da questa passione? Chissà….
La Redazione, Ringrazia Elettra, per aver inviato degli scatti unici che testimoniano la goliardia del periodo.