Direttamente dagli organizzatori di Lucca Cosplay, oltre a ideatrice del concorso “Lucca Movie & Cosplay”… Veronica Nencini ( che saluta tutti i suoi fan!).
Come sei entrata nel mondo del cosplay?
Ho cominciato a fare cosplay quando sono entrata nella associazione Culturale Flash Gordon di Lucca, un paio di anni prima che nascesse la gara di Lucca Cosplay. Sinceramente non ricordo se conoscessi il fenomeno già prima, ma è anche probabile di no, perché in quei tempi in pochi avevano internet e non era facile come ora reperire notizie e materiale. Delle ragazze mi tirarono dentro un gruppo di “The Slayers” (un incantesimo rinchiuso tra i petali del tempo), il mio primo costume in assoluto fu “Sylphiel nels Rada”
Da dove nasce l’ispirazione nello scegliere e creare un costume?
Solitamente scelgo il cosplay perché mi piace un certo personaggio o perché mi piace la serie da cui è tratto (in quel caso scelgo quello che in cui penso di stare meglio). A volte mi è capitato di scegliere un cosplay solo per la bellezza del costume, anche se comunque mi informo sempre prima e ho scartato i costumi belli ma di personaggi che mi risultavano antipatici. Inoltre quando faccio cosplay mi piace molto essere la prima o tra i primi che fa quel personaggio, anche se questo è controproducente perché spesso mi riconoscono in pochi. Un altra peculiarità che ho è che a volte decido di far un personaggio perché amo la serie di partenza, Per la parte creativa non sono una sarta, a volte mi faccio piccoli accessori e di solito penso alle scarpe, ma per il resto mi affido a terzi. So che questo farà storcere la bocca a molti, ma sinceramente cucire non mi diverte e se ho tempo libero preferisco dedicarmi al disegno.
In tutti questi anni che hai fatto copslay, l’aneddoto più divertente o assurdo che ti è capitato di vivere.
Ci sono un paio di aneddoti vecchissimi ma sempre validi, come la cosplayer che vinceva sempre perchè “era figlia di Cecchi Gori” (ovviamente era una bufala) e il tizio che per un cosplay si attaccò i baffi con il super-attack (questo non era una bufala).
Da anni insieme all’Associazione Flash Gordon, organizzate la gara cosplay a Lucca, come si vive un evento cosplay da dietro le quinte.
Dipende molto dal tipo di evento cosplay, ma in generale ” Lucca Cosplay” è una spremuta di sangue per chi organizza. Ci sono molte realtà tra cui mediare e probabilmente per il risalto della gara le persone sono più pronte a darti addosso al minimo problema e purtroppo a volte ti becchi gli accidenti anche per errori che non dipendono da te. Devi inoltre lavorare molto sia prima che durante l’evento, tempo ed energie che togli alla tua vita e al tuo lavoro vero e proprio. Però sinceramente adoro l’esperienza del palco da “dietro le quinte”, anche se bisogna correre pure li, anche se le cose non sempre vanno lisce, si vivono dei momenti di genuina emozione. E’ bello vedere l’entusiasmo dei cosplayer prima di entrare sul palco ad esibirsi, c’è tutto un insieme di sentimenti che vivi subito prima e subito dopo. E’ bello sapere di aver contribuito a tutto questo.
Negli anni il cosplay ha avuto sempre maggior risalto. Un bene o un male.
Molto spesso sento gente rimpiangere “i bei vecchi tempi”, “l’età d’oro del cosplay”, ma sinceramente le malignità e le cattiverie ci sono sempre state, solo una volta eravamo meno, non c’era internet e il telefono costava di più: secondo me i danni erano più limitati ma solo per mancanza di mezzi. Quindi voglio concentrarmi sui lati positivi della diffusione, almeno adesso non ci danno più dei cretini perché ci travestiamo da cartoni animati, ci sono più eventi e in generale con più comfort per i partecipanti, a volte con il cosplay si gira pure un po’ di mondo e sopratutto sono state riscoperte attività come il cucito e varie forme di artigianato . Tutto sommato ci sono tanti motivi per essere contenti, poi magari se ci diamo da fare per vivere questa passione senza avvelenarla agli altri è ancora meglio.
Quando il pubblico ti vede in cosplay, cosa pensi che dicano: