Mi chiamo Anna, quando iniziai a fare cosplay, circa 12 anni fa mi facevo chiamare Atra sui forum che ormai hanno la valenza delle caverne per i cosplayer primitivi!
Ho cominciato a fare cosplay, subito dopo aver seguito il mio primo anno di costume teatrale all’accademia, per colpa di un amica che mi ha coinvolta!
Però da quella prima volta di tanti anni fa, tante cose sono cambiate, la passione per questo hobby prosegue come su un ottovolante tra alti e bassi.
Da allora sono diventata una costumista, e quando non sono dietro le quinte a curare i personaggi dei miei attori (mi piace chiamarli le mie creature) mi tengo in allenamento con il cosplay!
Però mi ha insegnato molto come persona, sull’ambiente lavorativo (teatro/cinema), dal punto di vista creativo.
Adesso il cosplay lo faccio più per me e per superare me stessa regalando un emozione a chi mi guarda mentre mi esibisco e quando ci riesco vuol dire che qualcuno è riuscito ad intuire il mio sogno!
Cosa è per te il cosplay?
Per me il Cosplay è una porta su un altra dimensione, di trasformazione creazione ed interpretazione, dove non sei più tu ma sei un essere impregnato della materia dei sogni tuoi e della gente che ti circonda, ognuno come nella vita di ogni giorno ti vedrà con il suo parametro cognitivo. come ognuno vorrà vederti con gli occhi di un sognatore!
Ti occupi di trucco e make up (con ottimi risultati),quanto questo ti ha aiutato nella realizzazione di un cosplayer da interpretarlo in maniera identica?
Visto che sono una donna a cui piace prendersi nonostante tutto cura di se stessa, diciamo che la componente make up è abbastanza importante nella mia vita!
Secondo me il make up è un artificio per comparire come vuoi agli occhi della gente!
un inganno che a noi donne è concesso!
Il make up nel cosplay ha la stessa valenza, ed anche superiore!
A prescindere dalla somiglianza o meno con un personaggio, Il make up è importante quanto la buona fattura dell’abito e degli accessori!
Il viso diventa come un foglio di carta su cui ridisegnare la fisionomia del personaggio, o anche per acuire certe espressioni che caratterizzano il personaggio.
Senza il make up è come vestirsi con un abito insolito ed uscire di casa, secondo me!
Come essere pinko che indossa l’abito di pallino e non pallino vestito con il suo abito!
Non saprei, ora come ora il cosplay tende ad essere visto come uno spettacolo grottesco di disadattati…. e mi fa spesso vergognare di questa mia passione, ma è quello che da fuori continuano a far vedere di noi cosplayer, travisando atteggiamenti e leggerezze.
Io stessa una volta ingenuamente in un momento di pausa ho fatto vedere una mia esibizione ad un attore con cui stavo lavorando… l’esito non l’ho capito, ma è sempre divertente dare la battute agli attori!
Comunque dall’essere cosplayer a professionisti nel mondo dello spettacolo ne passa!
Sono settori differenti nonostante tutto!
Ci possono essere come in ogni cosa una predisposizione naturale, ma la preparazione serve sempre e anche studiando non è per forza che si diventa bravi e belli!
Qualcuno ce l’ha fatta qualche altro ce la farà ma non è un trampolino di lancio per tutti il cosplay. è come sostenere che Babbo Natale esiste e basta aspettare la giusta ora per incontrarlo!
In ogni caso l’esercizio affina la tecnica, e io sono più per il cosplay come palestra creativa!
mah diciamo che è stato un caso, anzi due … ma diciamo che non sono quella che si può definire “Bella” a cui si propongono personaggi come principesse fatine e bellone random!
Sia nel caso di Mana ed ancora di più nel caso di Loki, che sono entrambi due personaggi che mi hanno dato belle soddisfazioni e mi sono stati proposti da più voci, quando me li hanno sottoposti alla mia attenzione mi arrabbiai anche…
Perché non la bella principessa Disney, perché non posso fare l’eroina manga???
Sempre personaggi androgini?!
Non Parliamo di Loki che io conoscevo solo quello maschile cartaceo Marvel… mi demoralizzai anche…
Ma studiandomi prima Mana, di cui all’inizio quando conobbi i Malice mizer provavo una certa antipatia, comincia a studiarne il personaggio che lui interpretava, ovvero quello della principessa/bambola e il suo modo di muoversi in favore dell’obiettivo, la sua mono espressione. la plasticità dei movimenti, il suo silenzio e la sua teatralità.
Questo personaggio mi ha insegnato tanto sul teatro quanto il corso di teatro, tra la costruzione del costume, il make up, l’espressività e la sua gestualità sarò sempre grata a Mana. Per interpretare bene Mana o i Malice Mizer bisogna un po’ seguire quello che è il teatro giapponese tradizionale e i suoi canoni estetici, benché i Malice Mizer strizzano l’occhio all’occidente sono giapponesi!
Con Loki è stato amore ed odio, un personaggio turbolento molto psicologico facilmente banalizzabile, ancora una volta la mia reazione è stata ” ecco mo pure il fratello cesso di Thor…!”, dinamica umorale abbastanza adatta al senso di rivalsa di Loki.
Mi chiesero di fare Loki quando impazzava il film degli Avengers… io non l’avevo visto! Quindi decisi di documentarmi, e cavolo, c’era una bellissima lady Sif perché io dovevo fare il cosplay di un attore uomo?!
Ma siccome il personaggio meritava mi documentai e mi si aprì un mondo e trovai la mia versione di Loki ovvero quella disegnata dal Maestro Oliver Coipel.
Rispetto alla media è veramente brutta, ed androgina, piuttosto luciferina ed ambigua, la sua follia con l’assenza delle sopracciglia, le labbra sottili i movimenti teatrali…come non amarla e sentire l’impellenza di esibirsi nei suoi panni?!
Per certi versi è l’opposto della bella bambola principessa dai modi composti e misurati di Mana!
Loki è un esercizio mimico interpretativo spettacolare! é un cattivo, ma cattivo naturale, uno stratega è un personaggio affascinante ed è un trasformista quindi un vero Loki sarebbe probabilmente un cosplayer! XD
Penso che tra i tanti premi che ho vinto, i due premi con Loki mi abbiano soddisfatta maggiormente di altri più importanti, soprattutto il premio “Miglior interpretazione” alla festa dell’unicorno, lo dissi anche al mio fotografo e al maestro Oliver Coipel! XD
come una bambina che va a chiedere approvazione dai genitori!
Beh sicuramente la scelta di questi personaggi è di certo la sfida interpretativa che va ben oltre la costruzione di un costume ma è la costruzione di un personaggio, è una cosa studiata …che rabbia se durante l’esibizione esco fuori sincro grrr
XD
il primo dicembre porto la versione maschile prestatami da Giulia Bussalino (è l’ abito del suo ragazzo) ovvero la prima volta che salgo su di un palco con un abito non realizzato da me! sono un po’ preoccupata ed agitata!
Diventa una vera e propria maschera, è quel qualcosa che insieme al costume parrucca ed accessori che trasforma la persona in personaggio! poi per il resto c’è photoshop per gli amanti della finzione. io preferisco la presa diretta.
Che poi per make up intendo anche le protesi le calotte, parrucche fatte bene, lenti a contatto. tutto serve per ridisegnare i connotati!
vuoi fare anche tu Mana???
non basta un abito gotich lolita, codini, cerone bianco, e rossetto blu!
Non basta nemmeno a Mana, anche quello che noi vediamo è l’illusione che lui ha creato per il suo personaggio!
<3
Grazie per la tua piacevolissima disponibilità
grazie a te per l’intervista spero ci si incontri tutti in qualche bell’evento!
chissà chi sarò per allora?!