Nel panorama cosplay ci sono tante bravi ragazzi che realizzano splendidi costumi, però alcuni riescono a presentare qualcosa di unico. Questo è il caso di Perla che riesce con la semplicità e un make up curato ad essere un esempio per tanti appassionati di questo hobby.
Ma andiamo a conoscerla.
Ciao lettori di Mondo Japan! Mi chiamo Perla, conosciuta come Yuki No Hana, sono una cosplayer italiana dal 2011 e frequentatrice di eventi dedicati al cosplay dal 2005.
La mia vita non ruota soltanto intorno al cosplay-making: di professione faccio la graphic designer in un’importante tipografia e casa editrice del nord-est Italia. Nel tempo libero mi dedico a progetti fotografici come modella, colleziono figures giapponesi e trovo svago su una grande varietà di mmorpg.
Come hai conosciuto il mondo cosplay?
Credo che non sia diverso da come lo abbiate conosciuto voi.
Devo ringraziare il mio professore di arte che casualmente, durante una lezione nel lontano 2005, mi consigliò Lucca Comics & Games come tappa fondamentale del mio percorso formativo e creativo. Lucca Comics & Games è stata per me un vero e proprio “shock”! Non pensavo esistesse un evento così grande dedicato ai fumetti. Proprio lì vidi dal vivo i primi e rari cosplayers, questi personaggi colorati in mezzo alla bolgia di gente e accerchiati da fotografi di tutte le età. Ne ero talmente entusiasta che, appena tornata a casa, chiesi ad una sarta di un paese vicino, di realizzare per me il mio primo costume.
La scuola lontana da casa e gli esami non mi diedero più la possibilità di dedicarmi ai miei progetti, continuai comunque a frequentare Lucca ogni anno fino ad oggi, senza mai mollare.
Finalmente, dopo una lunga pausa, nel 2011 decisi di ricominciare realizzando, stavolta, i costumi completamente da sola. Per me fare cosplay è soddisfazione, felicità allo stato puro e amicizia.
La tua scelta di un costume, su quali basi ti regoli?
A volte li scelgo esclusivamente per l’estetica dell’abito o sul carattere del personaggio, altre volte appositamente per un progetto di coppia o di gruppo, alcuni addirittura mi vengono consigliati dai miei amici più stretti!
Tendenzialmente cerco di scegliere dei costumi poco inflazionati e sconosciuti, proprio per non “inquinare” le mie tecniche personali per realizzarlo da zero. Non chiedetemi spiegazioni su questo, sono abbastanza “fissata”.
Tempi e spese contano molto, parecchie volte mi è successo di dover accantonare molti progetti per il costo e per le ore di lavoro che necessita. D’altronde il tempo che passo in ufficio è molto, torno a casa talmente stanca che non riuscirei neanche ad accendere la Bernina.
Sartoriali o armature? Sartoriale ovviamente. Purtroppo non ho ne lo spazio, ne le capacità di “trafficare” con legno, resine e plastiche, vivo in un piccolo appartamento in città senza giardino.
Come procedi nella realizzazione di un costume?
Innanzi tutto faccio un’importante selezione di immagini ufficiali del costume scelto, da ogni angolazione possibile, in modo tale da avere una base sicura a 360 gradi su quello che andrò a lavorare.
Trovate le immagini, procedo con l’acquisto della parrucca, delle lenti a contatto e recandomi nel maggior numero di negozi di tessuto della mia zona per cercare i materiali e i colori più adatti, questa è la fase più ardua tra tutte!
Non sempre trovo il tessuto azzeccato e mi tocca ricorrere ai negozi online o ad amici fidati che abitano lontano da casa mia.
Una volta finita “l’agognata ricerca” inizio con i cartamodelli e con le parti più semplici. Proseguo con quelle più complicate e drastiche fino ad arrivare ai dettagli finali. Tutto con la massima precisione possibile!
Alla fine non rimane altro che acconciare la parrucca armati di colla e lacca, e un bel make-up da non sottovalutare mai. Dovrebbero dedicarci un premio anche a questo, io lo trovo fondamentale e molti ancora lo snobbano.
Per quanto riguarda gli accessori o le armi, gran parte delle volte coinvolgo il mio ragazzo o chiedo estremo aiuto a dei miei cari amici, bravissimi con questo genere di cose, non finirò mai di ringraziarli abbastanza.
la scelta di un determinato tessuto, può rivelarsi fondamentale per la riuscita finale di un costume?
Assolutamente sì. Quel che consiglio io è studiare bene il costume del vostro personaggio, le pieghe, l’effetto, la caduta, la lucidità o l’opacità. Questo è fondamentale!
Se posso consigliarvi una cosa: evitate il rasetto lucido da carnevale se il costume che avete scelto è visivamente opaco, questo è un errore che fanno quasi tutti agli inizi (anche io!! XD); poi mi sono accorta che esistono una grande varietà di cotoni economicii. Vi assicuro che la resa finale sarà nettamente migliore e il vostro costume prenderà una “piega” di tutt’altra qualità! Questo vi servirà per stupire i giurati se mai voleste partecipare a qualche gara.
come valuti il panorama cosplay?
È difficile rispondere a questa domanda, potrei scrivere chilometri di testo. Purtroppo, non è un ambiente facile e non sono tutte rose e fiori! Ogni giorno si accendono faide e polemiche sugli argomenti più disparati, per non parlare delle mancanze di rispetto che io non approvo assolutamente.. soprattutto sui social network. Questo mi abbatte un po’, 10 anni fa era un’ambiente completamente diverso.
Io cerco sempre di estraniarmi, di non farmi sangue amaro o di dar corda a certe persone. Mai una volta che si riesca a fare una discussione “costruttiva” senza lamentarsi e azzannarsi come iene.
Mah, io ho smesso di domandarmelo, è una perdita di tempo prezioso. Sono arrivata alla conclusione che con l’anima apposto si lavora meglio, da ogni punto di vista! Se ognuno si comportasse così, di certo, questo “mondo” sarebbe sereno. Vivete tutti con più gioia questo magnifico hobby!
Non si ha la sensazione, negli ultimi tempi che il cosplay vada a due velocità: i soliti volti noti a gareggiare sul palco e i “novizi” che preferiscono godersi il proprio costume girando per la fiera?
Penso che capiti soprattutto alle gare più importanti come Romics, Cartoomics e Lucca Comics & Games.
Girando per questi eventi ho notato molti costumi degni di nota, realizzati magnificamente da ragazzi talentuosi e sconosciuti di cui non avevo mai letto il nome neanche su Facebook. Sarebbe bello che questi ragazzi trovassero il coraggio, la sicurezza e la spinta giusta per salire sul palco ma, molti di essi rinunciano in partenza: i “mostri sacri” del cosplay italiano sono davvero tenaci e difficili da battere. Diciamo che ci vorrebbe un po’ di aria fresca in più sul palco e non solo tra gli stands!
Dicci la verità: è vero che parteciperai a Miss Italia in cosplay?
Ahahahah ci mancherebbe anche questo!! XD se vedessi una Miss Italia in tv vestita con un costume tratto da qualche anime o fumetto giuro che partirei a ridere senza più fermarmi!! XD mi sbaglio o ci avevano già provato le veline?
Grazie mille per la tua disponibilità.