Quante volte ci siamo chiesti che gusto è il gelato “Puffo”. Per alcuni era un mix di menta e liquirizia, per altri fiordilatte aromatizzato vaniglia…. ma quello che faceva colpo era l’ingrediente “segreto” per renderlo di quell’azzurro brillante.
Comunque ha incuriosito bambini e adulti dagli Anni 80 ad oggi. Molto probabilmente la voglia di mangiare quel gusto, non era tanto conoscere il suo sapore ma era l’idea e il concetto di assaporare l’essenza di quei simpatici ometti blu, realizzati dalla fantasia del fumettista belga Peyo nel 1958. La sua creazione facevano emozionare con le loro storie i lettori del “Corriere dei Piccoli” e i telespettatori che seguivano il cartone animato su Italia 1, con la sigla cantata da Cristina D’Avena.
Purtroppo il gusto “Puffo”, un cult della gelateria della nostra infanzia non esiste più, o meglio, il gelato di quel color così appariscente continuerà a essere prodotto ma sarà chiamato “Cielo Azzurro”, “Azzurro Mare”…. questo sarà a discapito del gelataio.
Il motivo e che il nome “Puffo”, adesso è sotto copyright, da quando prima nel 2011 e poi nel 2017, vennero prodotti i film live dedicati a loro (the Smorfs). Perciò per poter esporre il nome Puffo davanti alla vaschetta del gelato azzurro, bisogna pagare i diritti.
Così come il mago Gargamella che non riusciva mai a catturarli e rimaneva a bocca asciutta, anche noi amanti di quel gelato, ne possiamo ricordare solamente le tante volte che lo chiedavamo ai nostri genitori.