Recandomi in libreria, l’attenzione mi è caduta su un libro intitolato “Goldrake la storia di un Mito”, scritto da Jurij Gianluca Ricotti e pubblicato dalla Minerva Edizioni. Pensavo fosse il solito saggio, in cui veniva descritto il personaggio di Goldrake, sviscerandone la storia e analizzandolo sotto gli aspetti realizzativi. Ovvero un libro dedicato al fan del Robot realizzato da Go Nagai e prodotto dalla Toei animation composto da 74 episodi.
Invece, già dalle prime pagine ci accorgiamo che l’argomento viene affrontato diversamente, ovvero il libro non parla di Goldrake ma ne analizza il fenomeno Goldrake, in maniera accurata e coinvolgente, quasi fosse un Best seller.
Viene raccontato perché e in che modalità arrivò il cartone animato in Italia e come si realizzò la traduzione e il doppiaggio. Quale cambiamento radicale e epocale comportò, nell’intendere l’animazione nel nostro Paese con innumerevoli critiche da parte di sociologi, psicologi, giornalisti, Associazioni di genitori…. Tutto questo documentato con articoli di giornale dell’epoca. Ricordiamo che Goldrake venne trasmesso per la prima volta in Italia il 4 Aprile del 1978 su Rai 2, nel contenitore serale “Buonasera con…”, in quel periodo l’animazione era sinonimo di Walt Disney e Hanna & Barbera.
L’autore, nel suo scritto, introduce altri spunti poco o per niente analizzati nel tempo, tra questi il merchandising che ruotò intorno ad Actarus e C., dai modellini ai giornalini in cui erano realizzate storie inedite da autori Italiani, dalle figurine ai libri…..
Un libro ricco di dettagli e curiosità, tra le quali l’intervista al doppiatore di “Actarus” Romano Malaspina e Fabrizio Mazzotta, agli autori della sigla , come è stato trasmesso in altri Stati, la censura, Goldrake al cinema, oltre un analisi completa di tutte le armi e mezzi di Goldrake.
Reputo un gran libro; per chi come me era bambino, è un motivo nostalgico per rivivere con maggior consapevolezza quegli anni e capire così cosa è stato il fenomeno Goldrake, per i più giovani, un modo per apprendere una fetta di storia della cultura del nostro Paese e dell’animazione, per assaporare ancora meglio gli anime di oggi.