Uno dei pochissimi paesi dove Facebook non è riuscito a sfondare è proprio nell’ultratecnologico Giappone, dove si parla di meno di due milioni di utenti, un’evidente insuccesso per il colosso dei social network fondato da Mark Zuckerberg.
Da Tokyo a Osaka, da Sapporo a Naha, se sei giapponese avrai molto probabilmente un account su mixi (http://mixi.jp/), la controparte nipponica di facebook, che invece continua ad essere allegramente snobbato.
Mixi conta più di venti milioni di iscritti, possiede un’unica interfaccia in giapponese, non c’è la possibilità di selezionare altre lingue, è pensato e sviluppato unicamente per il pubblico del Sol Levante ed è questo a mio parere la ragione principale del suo successo.
Ci sono diverse sezioni, alcune simili a facebook, come il profilo e lo stato da aggiornare, altre invece più specifiche, come la possibilità di tenere un blog o l’ashiato,「足あと」cioè la registrazione delle visite effettuate dagli altri utenti mixi.
Ogni volta, infatti, che qualcuno visita il vostro profilo viene registrato, in questo modo si può ampliare il numero dei contatti on line o semplicemente monitorare le persone che curiosano sul nostro account. Naturalmente si può rendere il tutto completamente privato ed impedire a chiunque di accedere alle nostre informazioni.
Tra le applicazioni più interessanti ci sono le communities, molto attive, che riuniscono sotto la bandiera di uno stesso interesse migliaia di utenti. Se vi piace ad esempio un certo cantante, potete iscrivervi ad una delle communities a lui dedicate, presentarvi e partecipare attivamente ai vari topics sparsi sul forum.
A completare il divertimento ci pensano centinaia di giochi on line, alcuni richiamano certamente facebook, ma altri sono assolutamente originali nella loro giapponesità.
Da un paio di anni per iscriversi a mixi è necessario avere un cellulare giapponese, perché una parte della conferma dell’iscrizione avviene tramite l’indirizzo e-mail di un operatore nipponico, di conseguenza per gli stranieri residenti fuori dal Giappone, è diventato ormai impossibile accedere a tale servizio, a meno di un futuro cambio di rotta da parte del social network.