Il tempo passa ma certi personaggi rimangono scolpiti nella memoria degli appassionati, diventando dei miti intramontabili.
La nostalgia degli anime, anzi dei cartoni animati anni 80 è palpabile quando si partecipa ad eventi fieristici: cosplay che personificano svariati personaggi, le cover band che suonano canzoni storiche ma anche l’enorme affluenza di pubblico quando cantano icone di quel periodo come “I Fratelli Balestra”, “Cristina D’Avena”, “I Cavalieri del Re”, “I SupeRobots”…..
Vi sono Eroi che hanno lasciato il segno: Goldrake, Candy Candy, Mazinger Z, Lupin III….. che sono ricordati con piacere dai vecchi fan e visti con entusiasmo dalle nuove generazioni.
La domanda è questa, come mai queste storie sono entrate così fortemente nella società a diventarne delle icone di quel periodo, mentre i prodotti attuali dopo alcune stagioni di successo cadono nell’oblio?
Ad esempio se accenno a personaggi come Pollon, Occhi di Gatto, Capitan Harlock… anche a coloro che non sono degli appassionati, magari non mi sapranno dirmi la trama del cartone animato ma sanno di chi e di che cosa si sta parlando. Se invece accenni ad anime, usciti dai palinsesti soltanto da qualche anno, se non affronti l’argomento con qualche fan, si denota immediatamente una non conoscenza del personaggio.
Eppure le serie odierne, sono realizzate meglio, con un’animazione più fluida e realistica, magari mancano di quella magia che contraddistinguevano le prime produzioni, quel tocco di originalità e innovazione.
L’impressione è che gli anime di oggi giorno sono da fruire sull’ immediato dai fan, sfruttare tutto e poi passare ad un’altra novità. Negli anni passati invece, avevano una valenza artistica, un momento di aggregazione, un diversivo per sfuggire per un attimo alla vita reale e fantasticare con l’eroe più amato.