Il libro “Penny Steampunk”, è una interessante antologia di racconti di ambientazione Steampunk, molti dei quali con sfondo horror.
Già dalle prime pagine, si ha l’impressione di trovarsi immersi nelle atmosfere dell’Inghilterra Vittoriana, le strade poco illuminate dai primi lampioni a gas, l’umidità della nebbia che avvolge tutto rendendo bagnato i ciottoli attraversati dalle carrozze. Un’ aurea di mistero, stile “La Leggenda degli uomini straordinari”, pervade gli avvenimenti che si evolvono sempre verso un finale, mai scontato, lasciando il lettore pervaso da un senso di esternazione, un po’ come avveniva nella serie tv “Ai Confini della Realtà”.
Anche se non tutte le storie si ambientano nell’Inghilterra Ottocentesca, il tema principale è talmente ben descritto che sembra di vederlo di persona. Quindi sbuffi di vapore, ingranaggi che si muovono, strutture in rame e metallo, veicoli volanti dal design futuristico ma con la tecnologia del passato, alambicchi con porzioni misteriose.
Si viene immersi quasi in mondo onirico, in cui le leggende di “Jack lo squartatore” si mixano con la letteratura di “ Dottor Jack e Mister Hyde” con un forte richiamo alla storia della Rivoluzione Industriale. Senza per questo mai scivolare nel banale e scontato o nello splatter.
I racconti sono trenta di venticinque autori che il bravissimo curatore del libro, Roberto Cera, massimo esponente dello Stempunk in Italia, ha saputo raccogliere in maniera accurata. Un viaggio tra passato e futuro, tra mistero e sogno, tra azione e amore. Un’ unica notazione in “negativo”: le storie sono così intense che finita la lettura del capitolo, vorresti leggere un seguito.
Cosa aspettarci adesso? Che Roberto Cera realizzi una seconda antologia. Intanto sedendomi su sulla poltrona, sorseggiando un buon cherry ritorno a rileggermi il libro.