Sovente, dalle prime sequenze di un film, anime, serie tv… ci si rende conto immediatamente, se il prodotto che si sta guardando, potrà appassionarti.
Ieri sera, ho assistito ai primi episodi della serie tv di “Supergirl”; personalmente mi ha deluso tantissimo. La Supereroina, creata nel 1959 da Otto Binder per la DC Comics, portato ora sullo schermo, mi ha dato l’impressione di una trama senza mordente, piuttosto banale con effetti speciali scadenti. Oltre a questo, in una serie in cui un supereroe affronta individui con altri super poteri, avrei voluto vedere più azione, elemento poco sviluppato e quel poco anche male. Ci si sofferma soprattutto su dialoghi e riflessioni molto adolescenziali, quasi fosse quelle serie tv per under 15.
Molti dei personaggi comprimari, ad esempio la Direttrice della rivista Catco o il fotografo James Olsen, sembrano più che altro interpreti da sit comedy.
Supergirl, interpretata da Melissa Benoist, quando non veste i panni dell’eroina è un’assistente della C.A.T.C.O. WorldWide Media, altrimenti lavora con la sua sorella adottiva al Deo, Agenzia segreta che difende la città, National City, dagli alieni.
La recitazione è stata piuttosto legnosa, però qui entra in gioco anche il discorso del doppiaggio che non mi è sembrato allo stesso livello di “Flash”. Anzi, c’è il rischio che questa serie, viva sul crossover con l’eroe più veloce del mondo. In oltre, non vi sono quelle situazioni misteriose o pathos, che possano spingere il telespettatore a seguire la puntata successiva.
Ormai i “Supereroi” sono diventati un genere cinematografico, ciò non significa che bisogna immettere sul mercato qualsiasi cosa per accontentare i fan. Perché c’è il pericolo di bruciare delle enormi potenzialità, vedi il caso dei “Fantastici 4”.