E venne il giorno della riapertura del Salone Internazionale del Libro di Torino “2.0”.
Dopo mesi di polemiche, tra Torino e Milano, tra le Case editrici grandi e “piccole”, tra gli organizzatori e gestori degli spazi, tra le Istituzioni pubbliche e i lettori , siamo arrivati al momento più importante a livello culturale: i Libri.
La 30 ° Edizione è tutta da scoprire, mi sono recato piuttosto titubante: cosa mi aspetta? Troverò un evento rinnovato o una brutta coppia degli anni precedenti?
Ammetto che avevo molti altri dubbi ma…. Appena sono entrato nei padiglioni sono rimasto soddisfatto di come, dopo tante polemiche, tutte le sinergie della Città hanno remato dalla stessa parte, realizzando una kermesse ricca di autori, stand di tante Case Editrici Indipendenti che hanno portato una ventata di novità editoriali, molte quelle dedicate a libri per ragazzi e bambini. Ampio spazio al fumetto con importanti nomi come Panini, 001 Edizioni, Goen, Tunuè, KappaLab, Bonelli, Manfont…. Con la possibilità di interagire con gli artisti, ottenendo un risultato migliore della stessa fiera del fumetto.
Molti gli spazi a tema, con tante attività, soprattutto dedicate ai giovani, percorsi tematici con un occhio di riguardo anche per la cultura letteraria digitale. Una fiera da vivere intensamente, non soltanto nei locali del Lingotto Fiere ma anche coinvolgendo le circoscrizioni e i comuni con il Salone Off, tutto questo per dare risalto ad un editoria che esplora sempre nuovi temi e che subisce, in positivo, la contaminazione di eventi culturali pop, ampliando il suo modo di esprimersi nella contemporaneità.
Tutto questo, mentre Milano, dopo il suo clamoroso flop, allunga la mano per una collaborazione, dopo che, sotto la spinta delle grosse case editrici, per ragioni di mercato e business, aveva snobbato tutte le idee di collaborazione con il Capoluogo Sabaudo., facendo così un incredibile autogoal.
Arrivederci al 2018.