In questi giorni di Festa, avendo la possibilità di gestirmi il tempo libero a piacimento, ho potuto seguire in maniera più tranquilla alcuni programmi televisivi. Tra questi alcune serie tv molto acclamate dal pubblico, tanto che molti miei amici ne discutono e per non rimanere fuori dalla discussione, sei quasi “costretto” a guardale, altrimenti sei quasi considerato un eretico alla stregua di un analfabeta. La loro domanda è sempre la stessa. ” Ma come, non guardi quella serie? Ma come fai. E’ fantastica e poi….” e giù con apprezzamenti e paragoni con attori, serie più o meno valide, che in alcuni casi , penso che neppure gli attori e produttori si ricordano di averle prodotte.
Allora, come accade per qualche mi conoscente, vai di maratone notturne, ricerche su web per sapere notizie e spoiler, acquisto di vario materiale a prezzi “onesti”, tutto per poter dire “io lo so conosco, posso dirti in verità… per essere considerato il guru, l’entità suprema di quel determinato o determinate serie.
Non che non segua le varie messe in onda ma, come ho letto su un articolo scritto da Angelo Comba, viviamo in un “consumismo culturale”, dove bisognerebbe conoscere qualsiasi nuova produzione televisiva. Io ho provato a seguire alcune seri tanto acclamate, risultato: una rottura di b…. ehm volevo dire non erano sulla mia stessa lunghezza d’onda.
Qualche esempio. “Agents of Shield”, visionata tutta la prima serie. Sembrava sempre che doveva accadere qualcosa di incredibile, misteri, intrighi e poi un bel niente, caduto tutto nel banale. Armi super sofisticate, poteri incredibili, gente dall’intelligenza fuori dal normale, come andava a finire? isolita scazzottata alla vecchia maniera west.
Walking Dead, non mi sembra che abbia detto niente di nuovo, di quello che aveva creato anni fa George A. Romero.
Sleepy Hollow, Salem, Black Sails…… e tante altre, attese con interesse e poi, magari era meglio uscire con gli amici del calcetto a parlare di scemate, bere una buona birra e fare qualche trovata goliardica.
Per non parlare del “Trono di spade”, un’ intrigo politico tipo guerra fredda, è più facile da comprendere.
Guardare le serie tv deve essere un piacere e non un obbligo sociale, per poterne poi parlare con chiunque. Troppo spesso siamo prigionieri, senza volerlo di strategie di mercato, che ti impongono e ti fanno credere che quello che stai vedendo è proprio quello che vuoi. Anche perché diventa difficile stare dietro a tutto…. a meno che non prendi vacanze, aspettative o sei figlio di Roman Abramovic!
E se anche questo articolo fosse, qualcosa di indispensabile, un imposizione per parlarne con gli amici e poter dire a chi non la letto: “Ma come non leggi Mondo Japan e in particolare gli articoli di Jubei?”