Se siete di Torino siete avvisati: sino al 4 giugno, in piazza d’armi, a Torino, c’è lo Psychiatric Circus.
Se avete più di 14 anni, se siete stufi dei soliti film tutti uguali o del solito teatro, potrete assistere a qualcosa di finalmente nuovo ed originale.
Noi ci siamo stati ed ecco come è andata.
L’accoglienza.
Una volta entrati nel tendone eccoci in un altro mondo. Il mondo che conoscevamo prima lo abbiamo lasciato per sempre alle nostre spalle. Appena varcato l’ingresso del circo facciamo subito conoscenza con infermieri e con alcuni pazienti di questo strano ospedale psichiatrico… Sembrano inoffensivi, almeno la maggior parte di loro.
Lo spettacolo.
Ci accomodiamo, lo spettacolo comincia. E’ meglio che lo sappiate: siamo tutti pazienti dell’ospedale! E lo spettacolo è interattivo, quindi se sperate di sedervi in un angolo e guardare passivamente tutto beh, potrebbe non andare secondo le vostre aspettative! Lo spettacolo ci muove come un’altalena tra il divertimento più sfrenato all’imbarazzo, alla tensione, al dramma. Ad un certo punto non sappiamo più che espressione fare: ridere o restare a bocca aperta?
Preferisco non dirvi molto di quello che vedrete. Perché rovinarvi la sorpresa? Mi limiterò a dirvi che potrete osservare alcuni dei migliori artisti circensi del mondo, dei bravi cabarettisti e dei grandi attori. All termine dello spettacolo sarete contenti di non essere andati in pizzeria, ma di avere partecipato ad uno show unico! (e perdonatemi se questa battuta in particolare la capiranno soltanto coloro che hanno visto lo spettacolo, ma non sono riuscito a trattenermi).
L’intervista.
Al termine abbiamo intervistato Sandy Medimi, regista ed autrice dello spettacolo.
Ci ha raccontato che ci è voluto un anno per creare lo spettacolo, che si allenano tutti i giorni per essere certi di dare il massimo (attenzione, il martedì ed il mercoledì il circo è chiuso ma l’allenamento continua) che il sabato c’è la possibilità di fare una apericena prima dello spettacolo, che faranno un workshop estremamente interessante di teatro ed acrobazia (il 27 ed il 28 maggio) a questo proposito tenete d’occhio la loro pagina facebook.
La cosa più difficile? Sandy ci ha detto che non si tratta delle parti acrobatiche o di giocoleria: la parte più complessa dello spettacolo è quella di tenere il proprio personaggio senza mai uscirne. Solo il questo modo si risulta credibili al 100%. Ed in effetti non possiamo che confermare.
L’uscita.
Una volta lasciato lo Psychiatric Circus ci rituffiamo nel mondo di tutti i giorni. Ci fanno male le mascelle dal ridere, ma siamo comunque pervasi da una sottile inquietudine… mista alla voglia di entrare di nuovo e rivedere tutto dall’inizio.
Bravi.