Il manga all’Occidentale o anche detto Euromanga, non mi convince del tutto, ci sono elementi che fanno emergere la differenza tra il manga autoctono e quello “d’imitazione”: immediatamente il disegno, per quanto lo si voglia renderlo uguale a quello Nipponico, mantiene sempre una certa staticità Occidentale ma anche nel modo di raccontare la vicenda, basato su lunghi dialoghi tra i personaggi.
“City Hall””degli autori francesi Lapeyre e Guerin, invece rende giustizia ai manga, è un lavoro molto simile agli originale: un tratto pulito e ben delineato, minuzioso nei particolari e con tavole ricche senza limitandosi ai primi piani dei protagonisti ma soprattutto tavole che sembrano in movimento, con dialoghi vivaci e ricchi d’intensità, tutto in stile steampunk, con una trama fanta-thriller e un pizzico di humor all’inglese.
Le vicende si svolgono nella Londra del 1902, in cui dopo un afferrato e misterioso omicidio ai danni di un importante ministro, all’interno del suo ufficio , vengono convocati dal sindaco di Londra, per risolvere il caso due giovani e geni della letteratura: Jules Verne e Arthur Conan Doyle.
Scopriamo che nel mondo intero è stata abolita, da cento anni, la carta e la scrittura, dato che era un ‘arma temibile: tutto quello che si scriveva prendeva forma. Proprio sul luogo dell’omicidio è stato trovato un foglio di carta in cui era scritto come sarebbe morto il ministro…
“Hall City”in alcuni spunti mi ricorda la “Lega degli uomini straordinari”, un mix di storia e leggenda, dando così l’impressione di leggere un romanzo dell’’800 ricco di mistero e suspance.