Il genere fantasy è molto apprezzato in Giappone, lo dimostrano gli innumerevoli titoli che ogni anno vengono pubblicati. Purtroppo l’eccessivo materiale prodotto, porta a lavori ripetitivi con poche idee innovative e una trama banale. Questo è il caso del manga “Dan Machi”, pubblicato dalla J-POP.
La storia che si dipana come un GdR, vede come protagonista un ragazzo Bell, un avventuriero che va in cerca di mostri nel Dungeon, situato sotto la città, per voler diventare ricco ma soprattutto per conquistare le ragazze.
Per far colpo su una splendida ragazza che lo ha salvato da un minotauro, la principessa della spada Ais Wallenstein, vuole diventare sempre più forte. Con Bell vive Dea Estia, un’ entità trascendentale appartenente a un’altra dimensione. La fanciulla, divenuta la divinità della “familiae” del ragazzo, concede la “benedizione”, ovvero l’incremento delle caratteristiche, per mezzo di geroglifici, in base alla qualità e quantità d’imprese portate a compimento dall’avventuriero….
Come anticipato precedentemente, niente di nuovo, con un disegno semplice con pochi fondali e poco ricercato nelle finiture, i personaggi risultano molto anonimi, sia sotto l’aspetto grafico che psicologico.
La lettura procede lentamente, anche perché non si è per niente coinvolti nella trama. Personalmente non è un titolo che lascerà traccia nel panorama fumettistico, sembra un gioco di ruolo mal diretto dal master, in questo caso dall’ autore del manga.
Si Ringrazia: