L’entusiasmante zombie-disaster blockbuster di
Yeon Sang-ho, eletto “cult” all’ultimo Festival di Cannes, approda in Italia sotto il segno della
Tucker Film e del Far East Film Festival di Udine.
Dopo aver polverizzato il box office asiatico e dopo essersi guadagnato le stellette di “cult” all’ultimo Festival di Cannes, totalizzando incassi vertiginosi nella cinefila Francia, approda finalmente in Italia uno dei titoli più forti e attesi della stagione: l’entusiasmante zombie movie sudcoreano Train to Busan, esordio live-action del re dell’animazione Yeon Sang-ho.
Se l’uscita in sala è prevista, sotto il doppio segno della Tucker Film e del Far East Film Festival di Udine, per la primavera 2017, l’anteprima nazionale è invece programmata per venerdì 21 ottobre alla Festa del Cinema di Roma (nella fascia Tutti ne parlano della Selezione Ufficiale).La proiezione si terrà alle 22.30 in Sala Petrassi (Auditorium Parco della Musica). Il film sarà proiettato alla stessa ora anche al Cinema Broadway, mentre domenica 23 sarà replicato, sempre alle 22.30, al The Space Moderno.
Perfettamente condensata nella tag-line «Vivi o muori: la lotta ha inizio», la filosofia narrativa e visiva di Train to Busan attinge alla nobilissima eredità dei Romero o dei Fulci, senza ovviamente dimenticare la saga spagnola di Rec, e la rielabora in un nuovo incubo. 118 minuti di pura adrenalina, tra zombie affamatissimi e prede (quasi) totalmente indifese!
Tutto comincia alla stazione di Seul, dove un gruppo di passeggeri – ignari come solo i personaggi di un survival horror sanno essere – prendono posto sul treno che dovrebbe portarli a Busan.Dovrebbe. Una misteriosa epidemia, infatti, ha preso di mira la Corea del Sud e si sta propagando alla velocità della luce: fuori dai finestrini e… dentro i vagoni. Riusciranno i nostri eroi a sopravvivere all’orda malefica?
Yeon Sang-ho racconta la guerra, una guerra davvero feroce e violenta, senza mai cedere alla ghiottissima tentazione dello splatter: si concentra, invece, sulle dinamiche umane e ne descrive sapientemente le sfumature. Le stesse che, nella vita di tutti i giorni, danno forma e colore alla nostra società: egoismo, altruismo, vigliaccheria, meschinità, spirito di sacrificio, tentativi di redenzione.
Train to Busan, che in patria sta letteralmente riscrivendo il concetto di blockbuster, diverte e commuove, sorprende e spaventa, non concedendo mai tregua allo spettatore. Cosa chiedere di più, oggi, all’intrattenimento di alta qualità?