Un orfanotrofio situato in una campagna che sembra quella dell’Inghilterra dell’ Ottocento, una governante dal bel sorriso e dai modi dolcissimi nei confronti di tutti quei bambini sfortunati. Sembra l’inizio di una storia per ragazzi, stile Pollyanna o Papà Gambalunga, in realtà tutto questo nasconde un terribile mistero dalle tinte horror.
Le vicende si svolgono nel ventunesimo secolo, tutti i bambini sono marchiati con un numero e la dolce e bellissima governante, Isabella, è una donna che al servizio di mostruosi demoni che utilizzano l’orfanotrofio come “fattoria” per allevare umani e in seguito mangiarli.
La struttura è situata nel nulla, recintata da un altissimo muro. Tre orfani, dalle capacità intellettuali e fisiche superiori agli altri bambini: Emma, Ray e Norman, decidono di mettere in atto un piano di fuga, quando realizzano che sono in pericolo.
Il manga realizzato da Kaiu Shirai e Posuka Demizu, è un thriller di altissimo impatto emotivo. Poca azione, ma tanta suspance, soprattutto quando la governante capisce che alcuni orfani hanno realizzato la situazione di pericolo ma non sa chi siano, nello stesso tempo i tre ragazzini hanno intuito che la governante è ha conoscenza del loro piano.
La storia diventa una partita a scacchi, in cui si cerca di fare scacco matto, in palio c’è la vita.
Il disegno semplice e poco curato nei fondali e nei particolari, passa inosservato, in quanto il lettore è totalmente preso dalla lettura, la concentrazione e l’adrenalina che assale nella lettura, mi ricorda film come “Profondo Rosso” o il primo capitolo di “Halloween”.
Dal primo albo, gli eventi sono incentrati sulla vita nell’orfanotrofio, del mondo esterno si sa poco o nulla. Chi siano questi mostri e da dove provengano non ci viene da sapere, anche perché la loro presentazione è fugace, giusto per capire che i bambini sono cibo.
Un’opera ben strutturata e capace di catalizzare l’attenzione del lettore, ovvio un titolo non per tutti.
Si Ringrazia: