Tra i giochi di società più coinvolgenti che può veramente trasformare una serata tra amici in baldoria tra risate, schiamazzi e goliardia vi è “Taboo”.
Prodotto dalla Milton Bradley Company e commercializzato dalla Hasbro Gaming, è un gioco in scatola ideato da Brian Hersch; il cui scopo è far indovinare una parola, senza però pronunciarne alcune denominate parole tabù. Un intrattenimento intelligente, semplice e coinvolgente che ha bisogno solo della voglia di divertirsi dei partecipanti, i quali si suddividono in due squadre pronti a sfidarsi a “parole”.
Il gioco è composto: da un mazzo di carte che reca in alto una parola che sarà quella da indovinare, sotto altre 5 parole che non bisogna pronunciare. Una clessidra che determina il tempo, nel quale bisogna cercare di indovinare più parole possibili, per ogni parola indovinata si guadagna un punto, per ogni parola “Tabù” si perde un punto. Alla fine del tempo, si avanza di tante caselle sul tabellone, quanti punti si sono ottenuti. Vince chi arriva prima alla casella finale.
Un gioco da tavolo uscito nei primi Anni 90 ma che ancora oggi, riscuote un notevole successo tra gli appassionati di giochi di tutte le età (penso che non ci sia persona che non vi abbia partecipato almeno una volta), anche per un costo veramente accessibile a tutti, siamo sotto i 20 euro. Un modo per tenere allenata la mente, alla ricerca di sinonimi che indicano il termine da indovinare, una versione più erudita dei mimi.
Reputo che Taboo, appartenga a quella generazione di giochi in scatola intramontabili come ad esempio Cluedo, Monopoli, Risiko… con il vantaggio che non si è limitati dai colpi di fortuna dei dadi ma occorre avere una certa padronanza e conoscenza delle parole, oltre a possedere quell’aspetto goliardico che coinvolgerà tutti i partecipanti che proveranno con vari espedienti a far indovinare le parole.