In un mercato del manga pieno di titoli, immettere un’opera in cui si cerca di far presa sul fascino dell’ignoto, del non sapere da cosa si è circondati e che cosa possa accadere, potrebbe incuriosire molto il lettore.
Purtroppo, “L’ultimo Viaggio delle Ragazze” di Tsukumizu, pubblicato da Goen Edizioni, risulta per tutto il primo albo, noioso e privo di una narrazione accattivante, la cui sceneggiatura si basa sull’ignoto circostante.
Due ragazzine, Chito e Yuri che si muovono in un ambiente cittadino distrutto da una probabile guerra, coperta da una coltre di neve, quasi a voler nascondere le brutalità accadute.
Si muovono, alla ricerca di non si sa bene che cosa, in un mondo a quanto pare desolato in cui non vi sono più forme di vita, almeno nel settore in cui viaggiano.
La loro ricerca le porta ad arrivare ad un settore cittadino sovrastante, costituito da nuove strutture e ricco di lamponi accesi…..
Un’ manga povero, con un disegno con tanti tratti scuri che creano quasi una sensazione claustrofobica, in oltre questa contrapposizione di ambientazione post guerra e le due ragazze disegnate con uno stile molto kawaii, crea una sensazione di disturbo.
Il silenzio di molte tavole, le riflessioni delle due protagoniste, porta il lettore a domandarsi che tipo di opera sta seguendo. Il vagare senza meta tra le rovine in cui la civiltà è scomparsa, il cui motivo non è ancora stato rivelato, si prova la sensazione di perdersi tra le pagine in una sorta di blocco temporale sospeso nel nulla, con il risultato di aver perso del tempo senza venire a capo di niente.
Si Ringrazia: