La versione di Dylan Dog “OldBoy” ci trasporta sempre negli Anni 80, leggendo queste pagine si viene colti da un senso di amarcord e nostalgia di un tempo, in cui non è che tutto funzionasse ma si era più spensierati.
L’albo che presenta due storie ci coinvolge in un turbinio di avvenimenti che fanno sorridere amaro, specialmente nella prima storia “A occhi chiusi” con disegni di Marco Nizzoli e soggetto di Bruno Enna, in cui un misterioso individuo: Jacob ha la capacità attraverso i propri occhi di viaggiare nelle pieghe del tempo.
Egli si presenta da Dylan perché lo elimini, in quanto sente in lui una trasformazione che non potrà controllare. Egli descrive degli avvenimenti che noi ben conosciamo, ricordiamoci che le avventure di questa testata si svolgono negli Anni 80, quindi la morte di lady Diana, descrive un’umanità che si muoverà come degli automi attaccati a parecchi elettronici (i telefonini)…
Dylan rifiuta di ucciderlo e misteriosamente l’individuo scompare. Anni dopo per via di strani omicidi che non presentano nessun movente, conducono l’indagatore dell’occulto in una comunità che scoprirà essere gestita da questo Jacobs….
Una narrazione veloce e intrigante ma soprattutto che fa riflettere, una denuncia alla società consumistica e individualista che esiste oggi. Un senso di brivido scorre sulla pelle quando il nostro eroe si trova in avvenimenti come l’11 Settembre 2001 a New York oppure a Londra durante la pandemia del covid, senza riuscire a darsi una risposta
La domanda che sorge alla fine del racconto è questa, il folle era Jacob o siamo noi stessi che senza volerlo veniamo strumentalizzati da un sistema corrotto dal marketing e da lobby che pensano solo ai propri interessi?
Nella seconda storia “I Ragazzi Selvaggi”, disegnato da Gianluca Acciarino e soggetto di Barbara Baraldi, Dylan deve indagare su uno strano scrittore scomparso: Bull Lee che fino alla morte della moglie, uccisa da lui stesso e non condannato, i suoi libri erano poco conosciuti ma dopo è diventato una specie di profeta diventando un autore di culto. Nei suoi libri predica la violenza indiscriminata per destabilizzare il sistema e in città negli ultimi tempi sono aumentati gli atti di delinquenza…
Una storia molto particolare che porta l’investigatore in un mondo che ricorda il film di Mad Max, con individui che sembrano usciti da di Ken il Guerriero, in un mondo dove le macchine da scrivere hanno una propria personalità, tutto in un contesto molto surreale dove azione e dramma s’intrecciano per arrivare ad un inatteso colpo di scena finale, proprio come in un classico Romanzo d’avventura.
Forse il secondo fumetto è meno intrigante, troppo sopra le righe con un eccesso del fantastico limitando così molto l’elemento horror. Tanto da arrivare alla fine della lettura in maniera stanca, si sente così la voglia, nell’ultima parte della storia, di giungere in fretta alla conclusione.