La conoscenza dei vari cosplay di ferma ad intervistare una ragazza il cui marchio di fabbrica, sono soprattutto costumi dallo stile maschile, splendidi nel confezionarli, eleganti nel saperli indossare, stupende le location dove poter rendere al meglio questo mix. Cari lettori ecco a voi Francesca…. che fatica riuscire a trovarla in un costume femminile (ma ne valsa la pena!).
Sono Francesca in arte Iason, Veneta doc, Echelon appassionata di fumetti, cinema, illustrazione e cultura orientale. La mia carriera nerd ha avuto inizio grazie alla serie tv “i Cavalieri dello Zodiaco”, che mi ha colpito così tanto da spingermi a volerne sapere sempre di più e a collezionarne gli oggetti. Prima di allora guardavo distrattamente i cartoni animati, ero una normale ragazzina che ascoltava i Guns. Poi sono “regredita” (cit. ) e accanto ai poster dei cantanti sono comparsi i cartoni animati che adesso coesistono pacificamente.
Come sei entrata nel mondo cosplay.
Il mio primo cosplay è stato Crystal il cigno in abiti civili, per Carnevale, quando ancora non conoscevo l’esistenza di questo hobby. Nello stesso anno, mentre ero in vacanza in Toscana coi miei, andai a Lucca Comics, la mia prima fiera del fumetto in assoluto, credo ormai 15 anni fa. Giravo tra gli stand e vidi dei ragazzi in costume tra la gente. Ne rimasi molto colpita per il coraggio, tanto che l’anno successivo decisi di portare anche io un cosplay e partecipai alla gara ( ma stavolta venni in treno coi miei amici, facendo il viaggio in giornata!!!) Da quella volta non ho più smesso, per me Lucca e il cosplay sono diventati un appuntamento fisso e ho finito per far entrare nel giro anche mia sorella e un sacco di amici.
C’è un costume al quale sei maggiormente legata affezionata.
Sicuramente il primo, che è poi rimasto il mio nickname e detiene il primato italiano di cosplay yaoi, con tanto di esibizione con bacio, ma anche Lockon Stratos mi ha dato molte emozioni, l’ho portato in Giappone a vari eventi e mi son divertita tantissimo.
Non hai mai pensato di trasformare questa tua passione in lavoro?Assolutamente no, il cosplay per me è un antistress, un hobby per distrarsi dal lavoro e dalla vita di tutti i giorni, quindi non potrebbe mai diventare lavoro! Non mi divertirei più.
Sei anche organizzatrice dell’evento cosplay a San Donà di Piave. L’esperienza sul palco ti ha aiutato nell’organizzare la gara cosplay?In realtà io ho organizzato, insieme ad alcuni amici, tutta la fiera di San Dona’ Fumetto, non solo la gara cosplay, che segue mia sorella Elsa per i regolamenti, le iscrizioni e la giuria. Comunque essere cosplayer è stato determinante per la buona riuscita della gara, in quanto mi sono battuta per realizzare ed avere le cose che servono davvero, come i camerini spaziosi e custoditi, il palco con la doppia rampa, sedie per il pubblico, la zona foto dedicata, dei premi per tutti, ecc.. e i risultati si son visti, con gli oltre 200 cosplayer iscritti la scorsa edizione.
Sei nel panorama cosplay da svariati anni, non pensi che ultimamente troppe persone dopo poche apparizioni sul palco, si autocelebrano come esperti e migliori cosplayer?
Negli ultimi 2 o 3 anni grazie a Facebook, essere “famosi sui social è diventato semplicissimo, di pubblicità anche pagando, senza avere reali capacità. Non bisogna confondere la popolarità con la bravura, non sono due cose che vanno insieme sul web. Ho notato che, in particolare chi è bravo in quel che fa e si diverte davvero, vive la passione con gli amici, nel mondo reale, non è interessato a quel tipo di pubblicità. Forse chi si autocelebra ha qualche lacuna da colmare o crede ancora che si possano fare i soldi vestendosi da cartone animato …
Il divertimento lascia sempre più spazio a una competizione estenuante, premi in denaro e viaggi intorno al mondo alimentano invidie e gelosie, la televisione sempre più invadente. Non pensi che siano più delle note negative che pregi per diffondere la cultura cosplay?
Mah, frequentando diversi ambienti, anche al di fuori del cosplay, posso dire che invidia e gelosia fanno parte delle Italia o per vincere un viaggio in America o comunque qualche premio importante, il cosplay è improvvisamente diventato una competizione seria! Poi sta ad ognuno viverla nel modo giusto, se ti rodi dentro perché non hai vinto non è il problema della gara ma il problema sei tu. Per quanto riguarda la TV, adesso che il cosplay da hobby di nicchia per soli sfigati, sta diventato conosciuto, credo avrà un picco di popolarità, per poi ricadere nel dimenticatoio non appena qualche altra moda farà la sua comparsa. Sicuramente ci sarà sempre più gente che si avvicina a questo mondo ma io non le vedo come cose negative, alla fine chi si diverte continuerà come ha sempre fatto, gli altri si stuferanno presto.
Quando scegli un cosplay da fare, ti basi:
A questo personaggio sono proprio io.
B Mi piace tantissimo il costume.
C Sono quasi nuda, quindi la giuria mi premierà!!!!!
E’ sempre la A, tutti i personaggi che interpreto hanno qualche caratteristica in cui mi riconosco e per cui riesco ad immedesimarmi e vivere le stesse emozioni. Il costume non è mai determinante, ho interpretato anche personaggi che avevano un pessimo gusto nel vestire!
Grazie per la tua disponibilità