Chiunque di noi sarà entrato in un Toys ‘R’ Us, perdendosi tra gli scaffali ripieni di giocattoli di qualsiasi genere.
Il colosso americano ha fatto banca rotta e dovrà chiudere i suoi 881 punti vendita negli stati Uniti, la notizia viene riportata dal Wall Street Journal, mettendo a rischio circa 33mila posti di lavoro. Come riportato da fonti economiche, la catena Toys aveva raggiunto un debito di circa 7 miliardi di dollari. Già a Gennaio erano stati chiusi 182 negozi, con l’aumentare del debito, sono in dubbio la salvaguardia degli esercizi nel resto del mondo, compresa l’Italia.
Le cause sono dovute ad un crescente aumento di acquisti on-line e la catena di giocattoli non ha saputo adeguarsi con nuove strategie per contrastare questo fenomeno e trattenere così i clienti. Se si pensa che nel 2007 l’azienda fatturava 14 miliardi di dollari, sembrava un Impero inaffondabile, aveva fatto la sua comparsa persino nel film di “Toy Story”della Pixar.
L’amministratore delegato David Brandon ha parlato “di un giorno profondamente triste per noi come per milioni di bambini e famiglie che abbiamo servito negli ultimi 70 anni”.
La crisi del lavoro non risparmia niente e nessuno, politiche errate, globalizzazione pensata come fonte di guadagno dalle grandi imprese che invece gli sta ritorcendo contro, mancanza di strategie e politiche del risparmio all’osso, nessuna lungimiranza nella ricerca e formazione….