Sport e anime sono sempre stati un connubio vincente che ha dato vita a storie di successo, appassionando talmente i lettori che alcuni di essi hanno poi intrapreso le imprese dei loro eroi.
“Anime e Sport – Grandi atleti nella realtà e nell’animazione Giapponese” di Fabio Bartoli e pubblicato dalla Casa Editrice Tunuè, è un accurato saggio che analizza l’aspetto sportivo dagli albori, le prime Olimpiadi del 776 A.C. fino ad arrivare ai giorni nostri, con un’attenta retrospettiva dell’evolversi delle discipline sportive nel Paese del Sol Levante.
L’evoluzione parte dalla mentalità del Bushidò, utilizzato dai Samurai: dedizione incondizionata, disciplina e sacrificio, elementi riscontrabili soprattutto in quelle serie, nate dopo la fine del secondo conflitto mondiale, in cui gli atleti riversano nello sport tutti gli ideali in maniera ossessiva, sacrificando la componente sentimentale, ed è visibile negli allenamenti di Mimi Ayuhara ( Mimì e la Nazionale di Pallavolo) che si allena con le catene ai polsi, oppure a quelli massacranti, optati dal padre nei confronti del figlio Tommy ( Tommy la Stella dei Giants).
Elementi che con i decenni si sono affievoliti, per dare spazio ad una concezione sportiva basata sulla sfida e il divertimento, come nel caso di “Capitan Tsubasa” e “Slam Dunk” ma anche mettendo in evidenza i rapporti sentimentali come in “ Touch”, acquisendo sempre più tematiche sociali, il cui sport diventa un occasione di riscatto.
Il genere sportivo denominato “spoken” ha avuto in Ikki Kajiwara ( Rocky Joe, L’Uomo Tigre, Arrivano i SuperBoys…) il suo più importante esponente, in un certo senso colui che ha posto e dettato le “regole” per le prime opere, dando così un importante impronta i cui elementi erano la drammaticità, l’intensità degli allenamenti fatta di sudore e sangue, l’annientamento completo dell’individuo che doveva vivere solamente per la riuscita dell’impresa sportiva a costo di sacrificare anche gli affetti più cari.
La lettura coinvolgerà il lettore che vedrà passare davanti gli occhi serie di diverse discipline sportive e con esse l’evolversi del genere, nel quale vengono sempre più, inseriti sportivi reali e nuove concezioni derivanti dagli sviluppi sociali e politici mondiali.
Nell’opera è possibile riscontare la voglia di rivalsa del Giappone verso le altre potenze, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, utilizzando la realizzazione degli anime Spoken, in cui primeggia in qualsiasi discipline e sconfiggendo le Nazioni avverse, proprio su quelle a loro più care.
Un ottimo libro ricco di curiosità, interviste, aneddoti , schede tecniche degli anime cult che può essere un buon inizio per le imminenti Olimpiadi di Tokyo.