L’evolversi della cultura cinematografica Nipponica dal dopoguerra ai giorni nostri, passa attraverso diverse trasformazioni della società e in primis dagli interessi del pubblico.
Nel libro “Sistema Mediamix – cinema e sottoculture giovanili del Giappone contemporaneo” di Stefano Locati, pubblicato dalla Casa Editrice Mimesis, è un analisi accurata, attraverso le varie sottoculture giovanili che si sono susseguite nei decenni e che ne hanno decretato cambiamenti fondamentali, dando vita a generi ma soprattutto ad “icone” immaginarie che sono diventate idoli nel mondo reale.
Tutta questa evoluzione ha portato il cinema, da semplice forma di intrattenimento ad azienda di forte impatto economico, rapportandosi con altri media (tv, manga, libri, videogames…) e aumentandone così l’influenza sulla società.
L’autore, effettua una ricerca minuziosa e altamente interessante, partendo dalla realizzazione di opere cinematografiche concentrate per lo più per il pubblico autoctono, le quali si sono in seguito espanse per tutti i mercati mondiali, realizzando titoli e personaggi che tutt’ora vengono sfruttati a livello marketing, per aumentare gli introiti e nello stesso tempo influenzando l’immaginario popolare che si immedesima in essi.
L’analisi si sofferma, con una certa accuratezza, sul fenomeno “otaku”, visto prima come forma negativa ma in seguito elemento importante per come questa sottocultura, possa influenzare l’universo narrativo e la nascita o la fine di un determinato filone, dovuti a cambiamenti sociali, culturali ed economici.
Una lettura che permette al lettore di farsi un’idea più ampia, del panorama cinematografico legato ai movimenti delle sottoculture .