Far conoscere il mondo del cosplay attraverso le interviste di vari cosplayer, significa conoscerlo sotto tutti gli aspetti, anche attraverso le parole di chi cosplay lo pratica saltuariamente ma che ne apprezza e ne condivide la sua goliardia e le sue “pazzie”.
Ecco a voi….
Ciao a tutti, sono Marianna anche se molti si ricorderanno di me come Shizune. Ho incominciato con il cosplay nel 2007 e, dopo tre anni di intensa attività, ora il numero dei miei cosplay è un po’ calato… Ma la passione per i manga e per tutto ciò che riguarda il Giappone non è cambiata!
Come hai conosciuto il mondo cosplay.
Ho conosciuto il cosplay visitando le fiere del fumetto che si tenevano periodicamente a Milano, cioè Cartoomics e Fumettopoli. All’inizio mi limitavo a scattare qualche foto con i cosplayer, ma poi mi sono detta: “perché non provarci?!” e così ho cominciato.
Come ti organizzi nella scelta di un costume.
La scelta del personaggio è abbastanza spontanea, nel senso che mentre leggo un manga, gioco ad un videogame oppure guardo un anime, se un personaggio mi piace, immediatamente penso che vorrei impersonarlo. In una seconda fase progetto il cosplay: quale stoffa utilizzare, come creare gli accessori.
Qual è l’elemento che ritieni più importante nella realizzazione del tuo personaggio.
Credo che l’elemento più importante nella realizzazione di un cosplay sia la scelta di un personaggio che effettivamente mi piace e lo dico nonostante possa sembrare banale. L’impegno nella realizzazione del cosplay e la soddisfazione che si prova ad indossarlo sono molto diversi se la scelta è ricaduta su un personaggio che amiamo o se si tratta di mero “modelling”.
Binomio bellezza-cosplay. Quanto può influire sull’esito finale del costume.
Questo è un argomento spinoso! È difficile dare una risposta. Se si pensa alle competizioni credo che la bellezza possa giocare un ruolo importante nel giudizio (naturalmente questo vale per tutti i cosplayer, nonostante l’attenzione sia spesso concentrata sulle cosplayer di sesso femminile). È anche vero che a volte è impossibile raggiungere i canoni di “bellezza” che vengono proposti nei manga o nei videogiochi! Quindi penso che sì, la bellezza può incidere sulla riuscita del cosplay, ma non deve comunque essere un fattore così discriminante. Si tratta pur sempre di un hobby.
Sempre più spesso, la tv entra in questo mondo, un vantaggio per uscire da un certo ghetto oppure uno svantaggio per esaltare chi è già troppo narcisista.
Non penso che la televisione sia un fattore positivo per il cosplay. Sicuramente la visibilità di certi bravi cosplayer è aumentata, e questo è positivo, ma ha attirato l’attenzione di altri a cui interessa semplicemente un attimo di fama. E così la televisione può fare dell’intrattenimento senza troppa fatica. L’effetto negativo è stato però l’allontanamento di quei cosplayer che vedevano nelle fiere solamente un’occasione di divertimento e di incontro. Prima o poi l’interesse dei media calerà e scopriremo quali saranno le conseguenze.
Cosa ne pensi delle giurie nel cosplay?
Le giurie nel cosplay non sono negative, anzi quando la competizione è “sana” credo che sia positiva e divertente. Quello che secondo me sta rendendo le competizioni meno divertenti sono i premi. Quando ho iniziato il vincitore riceveva al massimo un barattolo di Nutella! L’unica grande competizione era quella del Romics e infatti, dopo la fiera, nei vari forum si leggevano solo polemiche sulla gara. Ora fioccano i viaggi in Giappone, i concorsi internazionali.. Decisamente troppo per un hobby!
Dicci la verità….è vero che hai realizzato e vinto, alla comiconvention in Alaska come miglior costume femminile, quest’inverno con Kekko Kamen?
Bellissima gara… grazie a quel cosplay ho vinto anche il premio miglior accessorio!