Lucca Comics & Games è una vetrina interessantissima per la presentazione di progetti, iniziative e lavori senza eguali.
Nel vasto programma della Fiera, c’è stato un evento che ha attirato la mia attenzione, un progetto che usciva dal solito canovaccio di produzioni video qualcosa di innovativo che mixava elementi della passione per anime. manga, fantasy in stile live ma soprattutto tutto all’Italiana.
Questo progetto si chiama Censors ma andiamo a conoscere l’ideatore la mente: Signore e Signori Max Coltorti
1 Come nasce l’idea di realizzare CENSORS e come sei riuscito a convincere la Pacotto a recitare.
Innanzitutto ciao Fabio e ciao a tutti i lettori di Mondo Japan.
L’idea di CENSORS si è sviluppata nel corso degli anni alimentata dalla passione verso gli anime e i manga, la cultura giapponese e tutto quello che ne consegue, cosplay e fiere incluse.
Si può dire che CENSORS sia la sintesi di tutta la nostra esperienza vissuta a partire dalle “insalate di matematica e libri di cibernetica” fino a oggi; ma la vera “scintilla”, che ha dato il via alla produzione del Web Movie, è scoccata dal contatto con gli appassionati che quotidianamente sommergevano (e sommergono tutt’ora) la protagonista, nonché doppiatrice, Emanuela Pacotto, con messaggi tipo: “Quando arrivano i nuovi episodi di One Piece?” “Avete già iniziato il doppiaggio di Naruto?”, oppure: “Ma perché hanno censurato quella scena?” “Perché hanno cambiato il nome di quel personaggio?”.
Per rispondere a parte di queste domande, nel 2014, nacque l’idea di realizzare un breve video in cui Emanuela annunciava il doppiaggio, e quindi l’uscita, delle nuove puntate di One Piece, video che, in poche ore, raggiunse quasi 30 mila visualizzazioni. (link video > https://youtu.be/QriVvklkXm8)
Da questo video si sviluppò uno “scherzo” in cui, tramite Facebook, annunciavamo prima la scomparsa e poi il ritrovamento di Emanuela (link > www.facebook.com/PacottoEmanuela/posts/10152169118973882) e la notizia fece il giro del web seminando il “panico”.
Arrivati a questo punto avevamo molti elementi della storia… Una “nota doppiatrice” in fuga da un’entità misteriosa che la vuole punire per aver “parlato troppo”, il mondo degli anime e tanta voglia di fare qualcosa di realmente innovativo da proporre su Internet.
Questo è un po’ il riepilogo della nascita di CENSORS.
Per nostra fortuna Emanuela nasce come attrice (qualcuno la ricorderà nel ruolo di Marika in “Love Me Licia”), quindi va da sé che non sia stato poi così difficile “convincerla” a interpretare la protagonista di CENSORS.
2 Quali sono state le fonti d’ispirazione per questa web serie?
Anche se all’apparenza sembra solo una “sfumatura” verbale, ti devo correggere perché CENSORS non è una Web Serie ma un Web Movie.
Tornando alla domanda, le nostre fonti di ispirazione sono state veramente tante a partire, ovviamente, dal mondo dell’animazione giapponese, passando per la cinematografia classica, sia occidentale che orientale, e tenendo ben presente le produzioni video sul web che invadono i nostri schermi e che creano spesso animate discussioni tra chi le “ama” e chi le “odia”.
CENSORS, come fosse una “spugna”, ha assorbito tutto ciò che ritenevamo interessante per proporre una nuova tipologia di video da distribuire tramite Internet.
3 Ci sono state delle problematiche nella realizzazione di un prodotto che non scadesse nella semplice parodia?
Abbiamo vissuto problematiche di ogni tipo: tecniche, fisiche e psicologiche.
Nelle produzioni low-budget è frequente che ci si debba occupare di più ruoli, il che rende dura la vita a chi ci lavora a causa di nottate in bianco, weekend inesistenti e la completa perdita di una normale vita “sociale”.
Tale impegno si è reso però necessario per mantenere alto lo standard qualitativo e soprattutto per rimanere coerenti con la nostra idea di realizzare un prodotto completamente nuovo ma che non diventasse una parodia di qualcos’altro.
Come dicevo precedentemente, ci siamo documentati molto andando anche a riguardare serie “tokusatsu“ tipicamente giapponesi quali Ultraman, Megaloman, Sailor Moon passando poi per le serie “super sentai” tipo i Power Rangers “americanizzati”… Insomma abbiamo studiato molto per trovare un nostro modo di rappresentare nella realtà un cartone animato, anzi un anime, senza che ne diventasse una caricatura…
Starà poi al pubblico decidere se avremo fatto un buon lavoro…
4 Come Regista, sei uno dei pochi in Italia ed esserti cimentato in qualcosa che non fosse un film “Panettone” o di denuncia sociale ma occupandoti di un genere fantastico. Cosa ti ha spinto a farlo e se c’è qualche regista a cui ti sei ispirato.
Ti ringrazio di questa domanda che mi lusinga molto, ma, a essere sinceri, la cinematografia italiana recente sta tentando di proporre qualcosa che vada oltre ai “cinepanettoni”: commedie gradevoli e il consolidamento di ottimi film politico-intrigo-malavita-polizieschi ne sono un chiaro esempio.
Qualcuno si è anche avventurato nel fantasy con risultati altalenanti, segno, comunque, che qualcosa “bolle in pentola”.
Per quanto mi riguarda, con CENSORS volevo realizzare un progetto che fosse veramente innovativo, con una sceneggiatura inedita, un montaggio adeguato ai nuovi media pur mantenendo una struttura narrativa classica perché, va bene essere “innovatori”, ma non bisogna mai dimenticare le regole base del cinema…
Tanta innovazione ha reso anche necessario trovare un nuovo termine per questo genere che abbiamo definito: “Anime Live Action”
Per tutta la produzione continuavo a ripetermi questa frase come un “mantra”: “se non hai i mezzi, evita di pensare di realizzare Guerre Stellari e pensa a cosa puoi fare con quello che hai senza diventare ridicolo”. Mantenere i “piedi per terra” rendendosi conto dei propri limiti è stato fondamentale per risolvere con coerenza tutte le problematiche che incontravamo.
Dovendo fare sia da Produttore, che da Regista, che da Montatore, ho vissuto la “sindrome da personalità multipla” perché era obbligatorio che ogni figura mettesse in discussione il lavoro degli altri. E così il regista che era in me si ritrovava spesso a litigare con il montatore che, in alcuni casi, lo ha obbligato a rigirare alcune scene ritenute non all’altezza.
Credetemi è stata veramente dura.
Mi chiedi a quale regista mi sia ispirato. In realtà a nessuno in particolare ma ho tratto spunti da tutto ciò che mi ha emozionato nella mia esperienza di normale spettatore. Tra film, serie TV, cartoni animati e prodotti WEB molti sono i generi che mi interessano e in tutti cerco sempre di scovare quei particolari che possano darmi una qualche forma di ispirazione.
In CENSORS ho rielaborato il tutto facendo in modo che il risultato avesse una propria identità senza “copiare” qualcuno in particolare.
Ma se proprio devo citare qualche “fonte di ispirazione” non posso non menzionare il grande Michael Mann, un regista capace di dare, solo con le immagini, un gigantesco spessore e un’incredibile profondità ai propri personaggi. Ovviamente ce ne sono tanti altri, come Neill Blomkamp, Peter Berg, Cary Fukunaga, Edward Zwick e potrei andare avanti ancora perché sono molti i professionisti che stimo.
C’è però un momento in particolare che mi ha positivamente segnato e che vorrei condividere con voi.
Un giorno vidi il backstage del “Salvate il soldato Ryan”, straordinario film di Steven Spielberg, in cui il regista parlava dei suoi esordi alla macchina da presa e saltò fuori un video, realizzato da un giovanissimo Spielberg, in cui si vedevano alcuni suoi amici di scuola che simulavano di essere soldati in fuga da una sparatoria, con i proiettili che colpivano il terreno alzando della polvere intorno ai piedi dei bambini.
Era un breve spezzone, in bianco e nero, di un qualcosa di decisamente amatoriale ma dentro a quelle poche, e apparentemente ingenue, immagini c’era tutta la magia del cinema… La polvere, che si alzava da terra simulando l’impatto dei proiettili, era stata realizzata con dei legnetti che si muovevano a “catapulta” al passaggio dei piedi dei bambini… Insomma, un ENORME effetto speciale realizzato con pochi bastoncini di legno.
Ecco, questo fu per me il giorno “zero” perché vedendo quelle immagini capii che tutto era possibile e che i soldi non sono l’unica via per realizzare un qualcosa in grado di regalare emozioni.
Anche per questo, grazie Steven!
5 L’episodio trasmesso in anteprima Nazionale a Lucca è stato un grande successo, c’è l’opportunità di vederlo come una serie regolare?
Sì, siamo rimasti positivamente colpiti dall’affetto e dal calore del pubblico di Lucca e per ricordare quei bei momenti segnalo la pubblicazione della versione integrale della cerimonia di presentazione disponibile a questo link: https://youtu.be/v8l0UBl1Wa8
Qui deve necessariamente intervenire il Produttore e in tale veste vi posso dire che la sorte di CENSORS dipenderà dal riscontro su internet.
Essendo la nostra una totale autoproduzione e avendo scelto di proporla gratuitamente sul Web, non abbiamo alcun tipo di ritorno economico diretto e, tra l’altro, non abbiamo nemmeno uno sponsor.
Pur non guadagnando nulla dal numero di visite, il futuro di CENSORS dipenderà comunque da queste e di conseguenza dal gradimento che raggiungeremo. Quindi, aiutateci a condividere il video il più possibile!!!
6 E’ il tuo momento. Cosa ci puoi ancora dire su CENSORS e progetti futuri.
Partendo dal fondo, posso anticipare che abbiamo altri progetti molto differenti tra loro che stiamo portando avanti; uno di questi è #ANIMERIBELLI, un simpatico mini-format in cui le action figure dei personaggi degli anime prendono vita con simpatiche gag: https://youtu.be/lO5m-KO5zS4
Di altri progetti invece non possiamo svelare ancora nulla.
Per quanto riguarda CENSORS vi posso dire che è stato pensato come trilogia e che abbiamo idee molto chiare su cosa vorremmo realizzare nei prossimi 2 episodi, ma, come dicevo prima, dovremo attendere l’esito del primo episodio per capire come, e quando, produrne il seguito… Quindi condividete, condividete, condividete!!!
Un caro saluto a tutti gli appassionati di Mondo Japan!
Max Coltorti