Sulle coste della Scozia, in cui vi è una comunità di “Lucht siuil”, il popolo che cammina, viene trovata svenuta una donna che sembra essere giunta dal mare. Questa chiede, dopo che è rinvenuta e mostrato un atteggiamento amichevole, di rintracciare Samuel.
Quando il Rosso giunge nella comunità, riconosce nella donna Arabella Carlyle ma era convinto che fosse morta. Il Capo della comunità, Syd, avverte Samuel che dall’arrivo di questa giovane, molti si sono chiusi in se stessi, come un maleficio ma tutto ciò non arriva da lei, era già dentro di loro.
Arabella era sotto l’influenza di Ailith, lei è tornata dall’abisso dal quale vede le cose con occhi diversi.
Quando sulla spiaggia compare una misteriosa figura, la quale si presenta come la voce della coscienza angelica Tzaphkiel, principe dei volti, custode delle memorie divine. Questo gli rivela che Arabella non è più una donna ma materia uscita dall’ombra, come i demoni….
Come negli albi scorsi, di questa misteriosa e intrigante Apocalisse del Rosso, ci viene mostrata una storia in cui realtà e aspetti onirici si fondono e tutto risulta avvolto da una patina di nebbia che disorienta il lettore ma nello stesso tempo coinvolgendolo in un turbinio di vicende in cui la strada di Samuel diventa sempre più tortuosa ma consapevole di una forza crescente in lui per affrontare il buio dell’ Abisso.
Samuel Stern “Il Figlio dell’Abisso” con disegni di Lisa Salsi e sceneggiatura di Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago, copertina di Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo e Emiliano Tanzillo, pubblicato da Bugs Comics.
Nelle pagine si viene trasportati nei meandri più oscuri e inaccessibili dell’animo di ogni protagonista, si è di fronte ad una situazione dove non esiste il bene ma non esiste neppure il male, vi è un crogiolo di sentimenti, di emozioni che trasportano i personaggi, come fossero in balia delle onde, a volte da un lato altre volte dall’altro, trovandosi loro stessi con forti dubbi.
Chi sono i demoni, chi sono gli angeli. Non ci è ancora detto di sapere ma in ogni caso, la suspense nel cercare una risposta porterà alla rivelazione nuove scoperte.
Questo numero, supportato da un disegno sublime, delicato e armonioso, mette ancora più in risalto il dramma dalle tinte Shakesperiane, un fumetto che diventa un’opera teatrale dove si è ben consapevoli, fin dall’inizio che il finale non sarà lieto ma una sconfitta per tutti.
Una lettura intensa, in cui l’aspetto horror ormai ha lasciato spazio ad una connotazione poetica-drammaturgica, perché tutti coloro che sono scesi in campo hanno qualcosa da dire e soprattutto di vissuto.