Avrete letto sui maggiori quotidiani nazionali, l’approvazione del decreto Franceschini, in merito ad una maggior visibilità di prodotti cinematografici di realizzazione italiana.
La riforma prevede, oltre alle reti televisive di stato, che l’emittenti private, tra cui Netflix e Amazon, trasmettano almeno un film o una fiction alla settimana di produzione nostrana.
La normativa voluta del ministro della cultura Dario Franceschini, dovrebbe , ripeto dovrebbe, incentivare gli investimenti nelle produzioni made in Italy da trasmettere in prima serata. L’entrata a regima di questo provvedimento sarà entro il 2020.
L’idea d’incentivare la produzione Italiana è ottima, anche perché sul territorio nazionale si ha ottimi registi e attori e le idee per titoli interessanti non mancano, magari è anche la volta buona che s’inizino a sperimentare produzioni a tematiche diverse e più coinvolgenti.
La perplessità rimane sul fatto che questa possa essere l’occasione per affaristi e raccomandati, per realizzare titoli di poco valore o per introdurre nel mondo dello spettacolo amici, familiari e attricette da letto in produzioni sovvenzionate dallo Stato.
L’obbligo che viene imposto alle emittenti private, danneggia lo spettatore, il quale ha deciso di abbonarsi a canali privati, consapevole di trovare produzioni di un certo livello che soddisfi i propri gusti. Perché adesso è costretto a dover vedere titoli di cui non è , magari, interessato?