Dopo il successo di “ The Blech”, Tite Kubo ritorna con una nuova opera in cui Draghi e streghe sono i protagonisti, in una Londra nascosta alla popolazione, agiscono società segrete per assicurare l’incolumità mondiale.
“Burn The Witch”, pubblicato dalla Planet Manga, è una storia che strizza l’occhio senza nasconderlo eccessivamente ad Herry Potter. I draghi considerati delle creature immaginarie, in realtà esistono e se si scatenano nuocciono gravemente agli esseri umani, quindi è necessario tenerli sotto controllo. Gli abitanti di Front London, il lato ufficiale di Londra, non sono in grado di vederli, mentre coloro che vivono a Reverse London, il lato oscuro della Città hanno la custodia e la gestione di tali creature.
Noel Niihashi e Ninny Spangcole, sono due Dragon Ranger appartenenti alla categoria pipers che sono coloro che li accudiscono, poi vi sono i Sabres che li combattono.
I cittadini comuni non devono interagire con i draghi, gli unici a poterlo fare sono i membri della Wing Bind, ossia le streghe Witch e gli stregoni Wizard, questo serve per proteggere i draghi e la popolazione, i trasgressori saranno puniti con 100 anni di reclusione o con la morte.
Purtroppo il compagno di classe di Noel, Balgo ne viene a contatto…..
“Burn The Witch” è un’ manga di pura azione: combattimenti, colpi di scena, personaggi particolari e un quantitativo enorme di creature fantastiche. Purtroppo tutto questo è sceneggiato in maniera piuttosto confusionaria, con troppi elementi sbaragliati immediatamente nella storia, mettendo il lettore in difficoltà nel concepire il contesto in cui tutto avviene.
Verso la fine del primo albo, si inizia ad avere una certa visione ma vengono introdotti i “ Marchen”, sette draghi leggendari che hanno nomi ispirati ad altrettante fiabe, nati prima ancora di Revenge London, i quali sono i progenitori dei Dark Dragon, classificati come malvagi e quindi oggetto di eliminazione. Tutto questo porta ulteriori nozioni che appesantiscono ancor di più la trama.
Le protagoniste Noel e Ninny mi ricordano tanto Kate e Julie delle “Dirty Pair”, impulsive, interessate al denaro e con due caratteri opposti, Noel più pacata, Ninny sempre isterica che però danno quel tocco di humor alla trama, senza però incidere in maniera costruttiva anzi in certi casi rallentando addirittura la narrazione.
Si Ringrazia: