Come si comporterebbe un essere umano con idee suicide, se il proprio Stato gli concedesse la possibilità di farlo?
Un manga drammatico con risvolti psicologici, una trama cruda che crea nel lettore una sorta di disturbo. Un tema, che viene presentato in maniera piuttosto estrema ma che potrebbe non distaccarsi troppo da una futura realtà.
Le vicende si svolgono su di un’isola abbandonata, in cui vengono spediti coloro che hanno rinunciato al diritto di vivere. Dato che il Governo non può permettersi di sostenere la spesa di coloro che tentano ripetutamente di suicidarsi, li ha confinati: questo luogo ha preso il nome di Isola dei Suicidi. Su quest’isola, i vari pazienti suicidi, inizieranno a mostrare uno spirito di sopravvivenza.
Il disegno dal tratto pulito e ricco di particolari nelle varie tavole, ha la sua massima espressione nello sguardo dei personaggi, sembra perso, privo di luce ma carico di paura e di pessimismo per un domani che non c’è.
L’opera di Koyji Mori non è una lettura facile ma, pur trattandosi di una storia di fantasia, porta il lettore a riflettere su certe concezioni di vita e morte. Un fumetto non per tutti, dove l’azione è limitata ad atti di sopravvivenza e i vari dialoghi sono malinconici e pieni rancore e paura.
Probabilmente, in una società frenetica alla ricerca del superfluo e all’esaltazione di protagonisti senza arte e parte, in questo manga si riscoprono certi valori nascosti ormai persi.
Si Ringrazia: