Per chi negli anni 80 guardava le trasmissione di seconda serata è stato un mito una leggenda, mi riferisco al catch commentato da Tony Fusaro in cui vi era un atleta, beniamino di tutti: Antonio Inoki.
Purtroppo a causa di diverse patologie (diabete, amiloidosi) ci ha lasciato all’età di 79 anni, personaggio di grande spessore non solo sportivo, coprì cariche politiche come senatore e diplomatico.
Probabilmente colui che portò la lotta sul ring ad essere conosciuta in tutto il mondo, un percussore dei tempi quando il wrestling era uno sport di nicchia.
Molti di noi lo ricordano anche per la sua apparizione nell’anime dell’Uomo Tigre in compagnia di un altro grande Giant Baba(1938-1999).
Memorabili sono stati i suoi scontri con Andrea the Giant, Hulk Hogan, Rick Flair (quest’incontro visto dal vivo da circa 200 mila spettatori) e tanti altri ancora ma forse il più iconico è stato quello del 26 Giugno 1976 a Tokyo, definito “La Guerra dei Mondi” in cui il lottatore Nipponico sfidò Muhammad Alì.
Nato 20 Febbraio 1943 a Yokohama, vero nome Kanji Inoki, all’età di 14 anni si trasferisce in Brasile in cui si dedicherà al karate è l’inizio della nascita di un mito. Divenne allievo del lottatore Rikidozan e prese come ispirazione per il suo nome d’arte il wrestler italo-argentino Antonio Rocca.
Tra le tante iniziative vi è quella del 1972 in cui diede vita alla New Japan Pro Wrestling. Si ritirò nel 1996 e nel 2010 venne inserito nella WWE Hall of Fame.