Il panorama fumettistico è fatto da tanti autori con i loro lavori ma anche con i loro sogni e le loro storie. Rimaniamo affascinati dalle loro creazioni, da un foglio bianco creano luoghi e personaggi che ci emozionano. Queste emozioni le ho vissute osservando i disegni dell’autrice: Francesca Urbinati, con un tratto leggero, lineare, pulito, tanto che sembrano dovere prendere vita da un momento all’altro.
Ringraziandola per il tempo che ci ha concesso, andiamo a conoscerla:
Mi chiamo Francesca Urbinati e adoro alla follia ogni forma d’arte. Definisco il mio lavoro in tre parole: fumetti, illustrazione e grafica.
Dietro c’è un mondo di progetti che spaziano dai fumetti agli artbook, dai giochi da tavolo alle copertine illustrate, dai film al web.
Cosa rappresenta per te il fumetto.
Da bambina leggevo fumetti con contenuti profondi avvolti in una grafica fresca e leggera, come i Peanuts o Calvin & Hobbes, e l’immancabile Topolino. Poi ho scoperto i fumetti horror di Dylan Dog, è arrivata la ventata di novità delle W.I.T.C.H. e l’ondata di manga di metà anni ’90.
In seguito Daniele Garbugli https://www.instagram.com/daga976/ , il mio compagno e disegnatore anche lui, mi ha introdotta ai comics americani e alle graphic novel.
Il mio stile è stato spesso definito “Disney manga”, ma il mio imprinting col fumetto è molto più ampio di così.
Per me fare fumetti significa raccontare una storia dannatamente buona. È la storia che decide tutto, compreso l’aspetto e lo stile grafico che la rappresentano meglio.
Com’è nata la passione per diventare un’artista del fumetto.Forse è poco poetico, ma ho iniziato per necessità!
Ho studiato cinema d’animazione perché volevo animare i classici Disney… che nel frattempo licenziò tutti gli animatori e si convertì al 3D!
Negli anni 2000 anche realizzare un videogioco era diventato impraticabile: serviva un team numeroso e finanziamenti con almeno 4 zeri.
Il fumetto, invece, è ancora oggi un medium artigianale che un singolo autore può realizzare in autonomia, compresa la pubblicazione e distribuzione.
Così ho scelto di raccontare Niki Batsprite in forma di fumetto, attingendo a piene mani dalla cultura nerd degli anni ’80 e ’90.
Quando ho realizzato il primo volume avevo già una decina d’anni di esperienza in altri campi della grafica. Eppure più facevo fumetti, più imparavo cose nuove e fantastiche.
È stata una palestra molto intensa, nel bene e nel male.
Il mestiere del fumettista o del mangaka ti mette molto alla prova anche come persona, soprattutto se fai tutto in autoproduzione: devi diventare in fretta un bravo sceneggiatore, bravo regista, bravo disegnatore ed eventualmente colorista, un bravo letterista e impaginatore e infine un bravo editore, marketer e social media manager di te stesso.
Però hai la soddisfazione di voltarti indietro e trovare autostima nei tuoi traguardi, e guardando avanti c’è da scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Per me è come viaggiare in una terra che rimane inesplorata e stimolante, nonostante ci viva dentro da anni.
Come prepari la nascita di un tuo lavoro
La sceneggiatura è la fase più lunga. Dev’essere perfetta, altrimenti le fasi successive saranno inutili. Nel caso di una illustrazione singola, corrisponde alla composizione degli elementi all’interno dell’inquadratura.
Quando sono soddisfatta, creo una bozza molto veloce di ogni pagina in cui posiziono già i testi. Mi concentro solo sulla regia delle vignette e sugli spazi, seguendo il ritmo della sceneggiatura.
Daniele revisiona il tutto e ci assicuriamo che la storia fili liscia, con le altalene di emozioni nei punti giusti.
Solo allora comincia la produzione vera e propria, con i disegni definitivi, i colori e tutto il resto fino alla stampa.
Ci puoi descrivere un pò le tue opere, le quali hanno un bellissimo taglio cartoonistico.
Lascio che sia la storia o l’emozione dietro al disegno a suggerirmi lo stile grafico migliore con cui esprimerlo. Mi diverto molto, perché posso approcciare ogni immagine in modo fresco e inedito.
Mi appoggio molto allo stile degli anime e dei cartoni animati, in grado di trasmettere grande intensità col minimo indispensabile di linee e colori.
I miei soggetti preferiti sono le sirene e le creature fantasy, soprattutto elfi e draghi.
Accanto agli animaletti pucciosi di Niki Batsprite e ai colori vivaci delle mie sirene, c’è un’anima più dark che fa capolino quando ne ha l’occasione, graficamente o nelle mie storie.
Penso che una delle più grandi conquiste, per noi artisti, sia accettare di essere trasparenti e di mostrare quello che abbiamo dentro, sia luci che ombre.
Per un’artista cosa rappresenta poter partecipare alle fiere, eventi, kermesse di fumetto e cultura pop?
Ero così introversa che evitavo di parlare e perfino di condividere i miei disegni online. Ma volevo davvero fare questo lavoro.
Mi sono imposta una profonda evoluzione personale per liberarmi dalle inutili paure che mi bloccavano. Non è stato né immediato né facile: alla prima fiera mi tremavano così tanto le mani per l’emozione che quasi non riuscivo a disegnare!
Ho iniziato a buttarmi comunque, a dire sì, a vedere cosa succedeva. Mi sono messa volutamente in situazioni da far tremare le ginocchia a chiunque, come l’Area Performance di Lucca Comics & Games, dove si esibiscono artisti famosi e internazionali.
Per un artista, le fiere sono un’occasione per socializzare “nel nostro ambiente naturale”, fatto di arte e cultura pop e popolato da persone affini.
Posso incontrare di persona i lettori e gli appassionati che mi seguono online, ritrovare amici artisti sparsi in Italia o all’estero, farmi conoscere dal vivo, senza il filtro di internet o dei social.
Nel tempo, per me le fiere e gli eventi sono diventati una vera e propria festa a cui non vedo l’ora di partecipare.
Molti sono i ragazzi che sono interessati ad intraprendere questa carriera artistica. Che consigli ti sentiresti di dire, soprattutto nei primi momenti di difficoltà?
Questi sono i 3 consigli che mi hanno aiutata di più:
Primo consiglio: il mestiere di artista non è affatto come sembra da fuori.
Se si vuole fare carriera come fumettista, illustratore o più generalmente come grafico, bisogna essere pronti a ribaltare le proprie convinzioni.
Per noi introversi mettersi in discussione non è facile, avremmo piuttosto bisogno di certezze. Ma nell’arte non ci sono, è un continuo mutamento.
In un ambiente del genere, prendersi qualche botta nei denti è normale. Ma non è la fine, anzi!
Dirò una verità scomoda da sentire, perché è molto reale: il grande segreto, la chiave magica, la differenza tra gli artisti “di successo” e chi non lo diventa, è affrontare il fallimento e il cambiamento con un approccio costruttivo.
A quel punto diventi inarrestabile, perché puoi solo migliorare e nulla può fermarti.
Il secondo consiglio, più pratico, è diversificare.
Gli ingaggi come fumettista o illustratore sono altalenanti, non hanno garanzia di continuità. Molti artisti professionisti, compresi gli Art Director di Hollywood, hanno un secondo lavoro che non c’entra nulla con la grafica. Oppure insegnano, vendono immagini o pennelli digitali sui marketplace, ecc.
Se non riesci a mantenerti solo con disegni e commissioni, non sei un artista fallito! Diversificare le fonti di guadagno è una prassi normale. Come dicevo, questo mestiere è molto diverso da come appare fuori.
Terzo consiglio: se vuoi disegnare per lavoro, preparati a lavorare.
La carriera artistica non è diversa da altre professioni freelance. Se vuoi che la tua decolli, il primo passo è smettere di trattare il disegno come un hobby. Disegnare bene non è sufficiente per trasformarlo in un lavoro a tempo pieno.
Conoscere i tuo diritti, saperti tutelare e negoziare i prezzi, saper creare un buon rapporto col tuo pubblico e i tuoi clienti, sono nozioni indispensabili per trasformare la passione per il disegno in una carriera artistica.
E’ il tuo momento…. cosa ti senti di dire ai lettori di Mondo Japan.
Il settore artistico è complesso e meraviglioso, pieno di persone fantastiche. È un’avventura continua che vi esorto a vivere appieno.
Un po’ di preparazione, perseveranza e una mente aperta saranno le vostre armi segrete.
Godetevi l’avventura e quando siete a una fiera del fumetto, passate a trovarmi!
Francesca, per tutti coloro che la vogliono conoscere e ammirare i sui lavori ma anche solo per scambiare qualche chiacchiera di fumetti, la potrete incontrare:
Romics il 7-8-9 ottobre, Area Performance di Lucca Comics & Games il 28-29 ottobre, Gardacon il 12-13 novembre.