E venne il giorno che sulla piattaforma Netflix è stato trasmesso il Live Action di Cowboy Bebop, opera che riprende molti avvenimenti della serie animata ma con un tocco più pulp.
L’azione combinata con quel connubio umoristico che avviene tra i protagonisti, rende tutto molto fruibile anche per coloro che non hanno dimistichezza con la serie originale.
Il risultato di questa serie è ottima, si respira quell’aria noir stile anni 50 in certi locali fumosi con sottofondo di jazz, per recarsi in luoghi che ricordano Blade Runner tra pioggia e luminarie di cartelloni pubblicitari al neon, per poi trovarsi spersi nello spazio o in città dallo stile anni 70. Uno stile fantascienza-retrò mixato con il mondo cowboy, tutto accompagnato da un sottofondo musicale che rende tutto molto più avvincente dando quel tocco di originalità che manca in tante serie live.
Non è lasciato niente al caso, tutto è ben strutturato, la sceneggiatura si sofferma, rispetto all’anime, molto di più su Julia e Vicious, scoprendone risvolti che erano stati solamente accennati ma anche scoprendone dei lati nascosti per indagare meglio il passato. Soprattutto Julia, non è più quella figura quasi etera che veniva quasi solamente nominata o intravista nella serie animata, in questo live ha un ruolo molto più accentrato, tanto da condurre il finale su un binario che spiazza lo spettatore.
Il regista Andrè Nemec ha dato vita ad un lavoro che non fosse solamente la trasposizione dell’anime in live, vi ha inserito elementi nuovi per rendere la storia intrigante e in alcuni momenti persino malinconica, dove non ruota tutto intorno alla compagnia scapestre del Bebop ma entrassero nel loro raggio d’azione ulteriori personaggi per dare alla storia più elementi di svolta.
Per l’appassionato del lavoro di Watanabe, potrebbe rimanere perplesso alle prime immagini nel vedere i protagonisti, soprattutto Faye Valentine ( Daniella Pineda ) , non proprio simili all’originale ma l’occhio si abitua immediatamente anche perchè si è immediatamente proiettati all’incalzante struttura narrativa.
Spike Spiegel ( John Cho ) e Jet Black ( Mustafa Shakir ) sono interpretati con maestria, tanto che non si scema mai in momenti morti ma riescono ad essere la spalla l’uno con l’altro, dando vita a siparietti che anche in momenti drammatici allentano la tensione.
Psicologicamente i protagonisti sono analizzati attentamente, ognuno con una propria storia che durante le varie puntate, per un motivo o per l’altro si intrecciano, rinsaldando il rapporto o allontanandoli, dando però un finale apertissimo per una nuova stagione.