Due protagonisti oltre le righe, due medici geniali, due uomini poco convenzionali e contro le regole del sistema: Il Dottor House ( Hugh Laurie) e il “Dottor” Black Jack (Kuro’o Hazama).
Il primo medico di una serie Tv americana, ideata da David Shore e Paul Attanasio, il secondo un personaggio manga realizzato da Osamu Tezuka. Nati in periodo diversi, risultano molto simili, entrambi dotati di abilità mediche fuori dal comune.
Nel campo medico non hanno eguali, brillanti e ribelli ma nella vita sociale, interagire con gli altri e quindi sull’aspetto umano, nascono delle difficoltà , mettendo alla luce un carattere complicato ma soprattutto una vita solitaria con una forte malinconia che li accompagna nelle loro imprese.
Black Jack vive in una casa isolata da tutto e da tutti, situata su una scogliera, sinonimo di chi non vuole allacciare nessun tipo di rapporto, se non quello medico – paziente. Dottor House rifiuta chiunque voglia allungargli la mano, per renderlo meno infelice e integrarlo nella comunità, quasi avesse paura di perdere questo senso d’infelicità e di conseguenza le sue capacità mediche.
Black Jack è un chirurgo che opera senza licenza per denaro, una scelta di clandestinità, per un senso di protesta nei confronti di regole, protocolli e certificati che creano soltanto corruzione, mal sanità, favoritismi, negligenza e incompetenza a discapito della salute dei cittadini.
Dottor House, a capo di una squadra medica diagnostica, con il suo approccio poco ortodosso, cinico, autoreferenziale e poca simpatia verso il paziente, ci fa partecipi del fatto che risolvere i casi e quindi curare il malato, non sempre serve usare regole e logica, bisogna infrangere il protocollo burocratico.
I casi che affrontano i due Dottori, sono dei gialli medici, in cui si devono districarsi su vari indizi molte volte poco evidenti, indagando come detective sulle cause che hanno provocato l’insorgere del malanno.
Grazie alla loro volontà combattiva, alle capacità mediche e al loro intuito, risolvono il caso con un colpo di scena che entusiasma lo spettatore.
E’ nel momento in cui il paziente viene salvato che in loro fuoriesce quell’umanità abilmente nascosta dall’insensibilità dell’Americano e dall’avidità del Giapponese ma che è sempre stata presente, in quanto curano senza discriminazione ogni individuo.
La loro solitudine e infelicità che li trasforma in anti-eroi e quindi personaggi dalla concezione quasi anarchica, che non rispettano regole e persone ma che risolvono casi impossibili a dispetto di tanti benpensanti e damerini di classi benestanti, riuscendo con la loro psicologia non convenzionale a mettere a nudo gli aspetti più nascosti e bui di chiunque, anche coloro che sembrano senza peccato.
Due uomini che affrontano la società con handicap, House zoppo, dovuto ad un’operazione alla gamba e dipendente del Vicodin un antidolorifico, Black Jack ricoperto di cicatrici sul corpo e sul volto a seguito di un incidente subito da bambino. Menomazioni che li hanno resi duri più con se stessi che con chi li circonda ma profondamente consapevoli della propria missione medica che esercitano con una filosofia di gran rispetto per la vita, vivendo la propria piena di contrasti e sentimenti e dai comportamenti piuttosto discutibili.