I cosiddetti “Gialli” sono un genere che non tramontano mai ma anzi incuriosiscono sempre di più, la dimostrazione è il saggio “Elementare, Matsuda! I manga polizieschi tra tradizione letteraria e cultura contemporanea” di Gianluca Lamendola pubblicato dalla Società Editrice La Torre.
Un’opera che prende in esame questo vasto panorama letterario – cinematografico, in cui si esaminano quattro punti cardine del genere: i luoghi dell’omicidio, il metodo d’indagine, il movente e in fine la figura del ladro.
Tutti elementi importanti per dar vita, in maniera determinante alla costruzione dell’intreccio e dell’enigma ma l’autore si spinge oltre, crea un parallelismo tra il giallo Occidentale quello di Hercule Poirot di Agatha Christie, Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle o Nero Wolf di Rex Stout con quello Nipponico come Detective Conan, “il mitico detective Loki” di Sakura Kinoshita o “Psychic Detective Yakumo” di Suzuka Oda.
Tra le pagine viene presentato in maniera minuziosa, l’evolversi del delitto, quali sono gli espedienti per commettere l’omicidio ma anche tutta la struttura investigativa per risolvere il caso, contribuendo ad aumentare la tensione e il pathos del lettore. Scopriamo così, degli elementi che forse abbiamo sempre dato per scontato ma che servono a catturare l’attenzione dell’appassionato e che diventano elementi fondamentali per ogni buon giallo.
La descrizione che fa l’autore ci riporta in mente tanti titoli, sui quali noi stessi iniziamo ad analizzare più attentamente molti fattori, ad esempio la serie tv “Il Tenente Colombo”, partiva dal presupposto che lo spettatore conosceva già l’assassino è l’adrenalina stava tutta nel come il tenente riusciva a scoprire, in realtà in questa serie, Colombo fin dall’inizio intuiva il colpevole ma la tensione di poterlo incastrare era molto emozionante.
Gianluca Lamendola ci fornisce un indicazione molto accurata “nulla accade o viene rivelata senza che l’autore lo voglia”, ed è vero, quante volte pensiamo di aver capito chi è il colpevole e poi in realtà era la persona meno sospettabile possibile? Gli autori hanno la capacità di seminare indizi “sbagliati” apposta per i lettori o dar vita a protagonisti piuttosto odiosi da essere tacciati come l’assassino. Un’infinità di schemi che fanno trapelare una vasta gamma di stati d’animo di tutti i partecipanti del Romanzo.
Analisi che completa tutta l’opera, quando si prende in esame i colpevoli, i quali sono gli attori principali rimanendo nell’ombra, fino a quando non vengono smascherati. Nel libro si fa un passo oltre, si approfondisce queste figure con degli antieroi per eccellenza: Arsenio Lupin di Maurice LeBlanc e Lupin III di Monkey Punch, mettendoli a confronto dal loro modo di agire, del rapporto con i loro acerrimi nemici, l’influenza che hanno le protagoniste donne nei loro confronti, l’evolversi della figura negli anni.
Pagina dopo pagina si è avvolti in un genere ricco di colpi di scena, fatto di tanti elementi, tra i quali che in molti casi si è più coinvolti nel come si scoprirà il colpevole che sapere chi è il colpevole stesso e che l’effetto sorpresa sia lo stesso assassino a confessare.