FNaF: UN HORROR CON POCO SANGUE, UN THRILLER SENZA GROSSE SORPRESE MA INQUIETANTEMENTE RIECHEGGIA GLI ANNI 80, un film che anche i fan del vdg non dimenticheranno in fretta. Giovedì 2 Novembre 2023, presso UCI Cinemas Torino Lingotto. Seguo per via dei miei figli FNaf dal 2013, ho letto la trilogia, ho giocato al vdg, ma non mi ha mai fatto impazzire... E nemmeno il lungometraggio del grande schermo mi entusiasmava, ma lo slasher vecchio stampo, con un segreto soprannaturale da rivelare e una successione di eventi brutali da interrompere, beh...devo ammettere che mi ha incuriosito non poco... Quello che vorrei fare, è (senza spoilerare soprattutto sui...) dare una visione decisamente realistica di un adattamento cinematografico piuttosto coerente e somigliante notevolmente ai libri ed al vdg. Perseguitato da un trauma infantile mai superato, Mike passa da un lavoro temporaneo all'altro andando incontro a ricorrenti problemi comportamentali. Dopo essere rimasto nuovamente disoccupato e rischiando quindi di perdere l'affido della sorellina Abi, si trova costretto ad accettare un posto come guardia di sicurezza notturna in una pizzeria, chiusa al pubblico anni, di nome Freddy Fazbear. Di notte Mike ha degli strani sogni, che si rinforzano nel suo nuovo impiego, collegati in qualche modo a quelli che scoprirà essere i bizzarri pupazzi animatronic (una sorta di bio-armature simili al giapponese Guyver degli anni '80 ma più spaventosi...) che caratterizzano il locale e che sembrano nascondere segreti letali. Sarà solo e soltanto l'intervento dello sceriffo locale Vanessa (e il suo misterioso passato...) che permetterà a Mike, di scoprire quello che successe quando era lui adolescente, e che lo porterà a capire la diabolica mente malata del fautore dell'orchestra! L'adattamento al live-action, dai libri al popolarissimo videogioco, che vede il coinvolgimento del creatore Scott Cawthon tra gli sceneggiatori, si traduce in un successo di FNaF con un forte richiamo vintage agli anni '80, perennemente rievocati a livello fantasmatico dal sinistro locale, in cui sembra che il tempo si sia fermato. Proprio per via del riecheggio agli anni '80, è spesso somigliante, per alcuni punti di vista, ai più celebri (ma molto più epici) Dark Crystal, Labyrinth, le Tartarughe Ninja, i Muppets, Lost in Space, il Dr.Dolittle, fino al recente Stranger's Things, il film sembrava dovesse dirigerlo, Chris Columbus prima che il timone passasse alla firma meno glamour di Emma Tammi; da notare anche la somiglianza al recente "The Banana Splits Movie". I rimaneggiamenti dello script sono evidenti e rendono diseguale lo svolgimento: la prima parte sembra costruire attorno all'affido di Abi un potenziale scontro tra la zia di Mike, cinica e avida fino al punto di perpetrare atti criminosi, e il protagonista, anima candida sotto la coltre di evidente instabilità. Ma niente di tutto ciò è sviluppato in maniera significativa da Tammi, che abbandona i fili narrativi a se stessi per convergere verso un epilogo risolutivo. Lo scopo dello sceneggiatore sembra quello di portarci velocemente ed il prima possibile all'interno della pizzeria maledetta, dove ricreare la suspense del videogioco. Gli animatronic sono ben realizzati, accattivanti (proprio per ammaliare i bimbi a cui sono destinati) ed inquietanti al punto giusto, senza eccedere nell'horror della trilogia cartonata, ma il loro potenziale terrificante è disinnescato da una regia attenta a mostrare meno sangue possibile e lasciare fuoricampo le brutali uccisioni, forse nella speranza di rivolgersi a un pubblico più ampio ed evitare la temuta commissione di censura (RA) che per un horror è più una garanzia che un deterrente. Quindi nel complesso la versione cinematografica (come sempre differente dai libri/fumetti) è meritevole di un 6 pieno (grazie alla bella interpretazione degli attori grandi e piccoli) ma non oltre, che deficita, purtroppo, di musiche non meritevoli di potenza che possano aumentare la suspanse e la curiosità di chi lo guarda e non danno il giusto peso in un film forse troppo lento nel ritmo, e che non rende totalmente giustizia, nè ai libri, nè al vdg. BY Beppe Cutrì