L’arte porta con se cultura, aggregazione, ampliamento delle proprie vedute e tanta curiosità. Presso il Museo Mao di Torino, nell’ambito di un programma “Maotempopresente”, sono state inaugurate delle opere di arte contemporanea, opere inedite inserite all’interno del programma di residenze.
Sabato 4 Novembre, alla presenza del Direttore Davide Quadrio, sono state svelate al pubblico nell’ evento “Declinazioni Contemporanee” 4 nuovi capolavori che entrano a far parte della collezione permanente del Museo Torinese: “Il Rituale del Serpente” di Marzia Migliora, “Flying Kodama” di Kengo Kuma, “Le son de la pierre” di Lee Mingwel e ”Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli galline e asini in gran quantità” di Francesco Simeti.
La visione di queste opere, favorisce nuove interpretazioni e narrazioni plurali, ampliando così i propri orizzonti, immergendosi in contesti ricchi di fascino e impressioni artistiche che hanno la capacità di riversare sul visitatore piacevoli sensazioni sensoriali non solamente visive, trasportando in un contesto fuori dallo spazio e il tempo.
Negli arazzi dell’installazione “Il Rituale del Serpente” sono presenti dei soggetti di diversa natura, epoca e cultura, creando una narrazione per immagini in cui ogni elemento possa convivere con gli altri. Permettendo così a chi lo visiona un viaggio con la mente.
“Flying Kodama” l’opera, una sorta di sfera composta da tessere di frassino massello, appesa all’ingresso museale, rilascia immediatamente a chi la guarda, un’impronta di calore e intensità di visione per come i vari elementi di legno sono incastrati, come un rompicapo.
Nell’ osservare “Le son de la pierre” in una disposizione utilizzando un disco di ceramica, un sasso e un supporto di granito come metafora dell’inerzia umana, crea una concezione mistica che si riversa oltre a ciò che vediamo e osservandolo da diversi punti, si rimane assorti in un certo senso di perfezione degli elementi messi in causa.
”Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli galline e asini in gran quantità” qui siamo di fronte ad un’opera che arriva da un importante progetto sociale su commissione di Giglio Onlus, Associazione che si occupa di dare aiuto alle famiglie che hanno i bambini ricoverati all’ospedale Regina Margherita.
L’installazione che ripercorre una sorta di scenario fantastico nel quale immergersi, in cui incontrare tradizioni iconografiche di culture ed epoche diverse, in cui interagiscono specie faunistiche e floreali, creando una piacevole sensazione di tranquillità.
Un percorso sensoriale tra culture, tradizioni e artistiche contemporanee, con importanti rimandi al passato che, grazie alla struttura architettonica del Museo, assumono una maggior intensità e forza emozionale.