In Italia sappiamo bene che si mangia divinamente, se poi alla cucina abbiniamo l’estro nel fumetto, non può che nascere un collettivo di artisti giovani con molteplici idee: Collettivo Canederli.
I ragazzi hanno mixato matite e fogli da disegno con i canederli, le famose polpette di pane della cucina Trentina.
Mondo Japan è riuscito ad incontrare il gruppo formato da: Miriana Greggi, Davide Tomazzoni, Amos Di Toma e Laura Menis, Eleonora Simeoni, Ilaria Ferri e Asia Marianelli.
Allora lasciamo la parola al Collettivo e Buon appetit… ehm buona lettura:
Qual’è stata la motivazione che vi ha spinto nel dar vita ad un collettivo di disegnatori.Tutti noi ci siamo conosciuti durante il nostro percorso di studi, al corso di fumetto e illustrazione a Bologna. Incontrarci e discutere ci ha fatti venire voglia di fare qualcosa di concreto per poter migliorare quello che stavamo imparando e poter capire come fosse stare “dall’altro lato” di uno stand di autoproduzioni a fumetti.Che emozione si prova nel lavorare nel mondo del fumetto.Fare autoproduzioni è sicuramente diverso dal lavorare nel fumetto strettamente editoriale, ma proprio questo permette di poter avere un contatto diretto con i lettori e insegna quanto sia difficile organizzare tutti gli aspetti che vanno oltre la parte creativa (gestione social, stampa, lavoro alle fiere, darsi da soli una schedule e non mollare tutto, etc).C’è ancora tanto lavoro, ma sicuramente è bello poter stampare e veder apprezzato qualcosa disegnato da noi.Le vostre opere seguono un genere preciso, oppure vanno dove vi porta la vostra inventiva, il vostro estro.Siamo tutte persone dal background e lo stile molto differente e dobbiamo ammettere di essere un collettivo piuttosto caotico! Ognuno di noi ha un gusto estetico e uno stile di scrittura che ci rende riconoscibili al di là del genere che decidiamo di esplorare, ma cerchiamo di darci dei temi e creare volumi antologici curati e ben strutturati.Sovente il lettore o meglio l’appassionato è di parte, voi che lavorate in questo mondo, ritenete che il fumetto sia finalmente riconosciuto come forma d’arte “adulta”?Il fumetto ha certamente fatto grandi passi avanti nell’essere percepito come un prodotto non più solo per bambini, noi non possiamo che essere contenti del riconoscimento che sta ricevendo, ma sappiamo che c’è ancora molta strada da fare.La pandemia ha colpito tutti i settori, limitando eventi, incontri e iniziative. Voi come l’avete affrontata, dato che il contatto con il pubblico è fondamentale.La pandemia ci ha trovati impreparati, avevamo smesso di studiare assieme e tutti eravamo lontani. Sicuramente abbiamo risentito della mancanza di fiere e dall’impossibilità di incontrarci, ma questo non ci ha impedito di iniziare a lavorare a progetti futuri. (anche se più lentamente del solito! )Progetti per il futuro?Al momento stiamo lavorando al nostro quarto progetto antologico, che sarà decisamente più legato e omogeneo di tutti quelli che lo hanno preceduto, speriamo di poterlo farlo uscire per una delle fiere estive a cui parteciperemo ( ciò che ci manca di più è proprio l’ambiente delle fiere e delle self area!).In più vogliamo dedicarci a qualcosa di seriale per il web in modo da poter continuare a comunicare con il pubblico anche attraverso i social media, con fumetti non pensati per la stampa.E’ il Vostro momento… Cosa vi sentite di dire ai lettori di Mondo Japan.Vogliamo intanto ringraziarvi per questa opportunità e vogliamo solo consigliarvi di esplorare il mondo delle autoproduzioni e del fumetto di nicchia per scoprire realtà nuove e interessanti che non sono ancora arrivate nel mercato mainstream, ma che potrebbero appassionarvi.Vorremmo anche consigliarvi, ovviamente, di mangiare tanti canederli, che siano allo speck o vegetariani non ha importanza, basta che siano buoni (ahaha).