La prima macchina automatica per fototessera fu installata a New York nel 1926, mente il 20 giugno 1928 si ha la prima installazione di 5 cabine automatiche su suolo europeo a Parigi. In Italia, la prima cabina fototessera con tecnologia derivata dalla inglese Photo-me viene prodotta e installata nel 1962, a Roma. Ne furono installate più di 9000 in tutta Europa e i paesi con la più grande infrastruttura di cabine fotografiche sono Regno Unito, Giappone, Francia e Italia. In Giappone , però, non si sono accontentati di ciò , ma hanno voluto arricchire il risultato utilizzando la tecnologia giapponese. Nel 1994 Sasaki Miho , ispirandosi alla cultura kawaii, propone la sua idea all’azienda per cui lavora che gli permette di sviluppare, in collaborazione con ATLUS e SEGA, i dispositivi purikura. Le prime macchine purikura sono state lanciate nel 1995 e sono diventate popolari nel 1997. La prima macchina è stata chiamata Print Club. Il nome purikura nasce dall’unione delle parole Print Club che in giapponese si dice “Purinto Kurabu” [プリント倶楽部].
Inizialmente queste cabine suscitarono poco interesse ma grazie ai componenti della band J-Pop SMAP che, in un programma televisivo, si resero disponibili di fare foto di se stessi con le purikura, in breve tempo si diffuse tra gli adolescenti la moda di produrre, collezionare e scambiare foto divertenti e nel 1998 si arrivò ad avere 25000 installazioni in tutto il Giappone.
Le purikura si trovano ovunque ma in special modo nelle sale giochi, in sale riservate alle ragazze, i ragazzi possono entrare solo se accompagnati da amiche o dalla fidanzata, questo perchè alcuni uomini si recavano in questi luoghi con l’unico scopo di sedurre le ragazzine.
Il loro funzionamento è piuttosto semplice e intuitivo: dopo aver inserito i soldi , tra i 400 e i 600 yen, si può entrare nella cabina e si seleziona un layout per le fototessere. Si attende il conto alla rovescia: uan, tsu,surii, pouzu! (l’equivalente di one , two, three , pose)e una volta scattate le fotografie arriva la parte più divertente: l’editing, c’è la possibilità di modificare lo sfondo (generalmente tramite l’uso di un green screen) e ritoccare la foto, modificando il proprio volto (sono molto popolari le modifiche che rendono il proprio volto più “carino”, come ad esempio l’ingrandimento, spesso sproporzionato, degli occhi) e aggiungendo stickers e scritte di ogni tipo tramite l’input di una penna sul touch screen, di aggiungere stickers, cuoricini e un sacco di altre cose kawaii per abbellire le foto scattate con gli amici. La scelta è molto ampia e si può passare davvero un sacco di tempo, regolato da un timer, a modificare e personalizzare gli scatti.
Il fenomeno è talmente popolare da venire considerato una delle principali attività turistiche ed è un’attività che spesso nel mondo di anime e manga viene associata a gruppi di amici per simboleggiare l’affetto reciproco che si prova, o in alcuni casi, l’amicizia nata da poco.
By Valeria Turino