A partire dal 28 agosto è possibile acquistare la nuova edizione di Seasons, il gioco del 2012 che mescola alcune buone dinamiche viste anche in altri giochi, shakera per bene e ne tira fuori un cocktail che a me è piaciuto molto, infatti già nella prima edizione mi ero accaparrata il gioco ed entrambe le sue espansioni, Enchanted Kingdom e Path of Destiny.
Il Grande e Potente Arcimago è passato a una nuova dimensione, e nella valle di Xydit si deve scegliere chi gli succederà. Per farlo si terrà un grande torneo che dura tre anni, nel corso del quale i giovani maghi più promettenti si scontreranno in una lotta senza esclusione di colpi.
Ciascuno stregone dovrà dapprima recuperare le energie (terra, aria, acqua e fuoco), poi cristallizzarle in punti vittoria oppure lanciare gli incantesimi ed evocare i famigli che gli permetteranno di accumulare cristalli. La vittoria andrà a chi ne avrà totalizzati di più a fine partita.
Scegli i tuoi incantesimi e famigli
Si inizia distribuendo nove carte a ciascun giocatore. Si può eseguire un draft, così ogni sfidante dovrà scegliere tra quelle ricevute una sola carta e poi passare il mazzo al vicino. Questa opzione è facoltativa ma molto interessante perché limita la componente fortuna e al contempo stimola la creazione di tattiche e strategie complesse.
Una volta completato il draft ciascun giocatore dovrà suddividere le proprie carte in tre mazzi: infatti il gioco inizia tenendone in mano solo tre, mentre le altre vengono messe da parte sotto al gettone “biblioteca del secondo anno” e “biblioteca del terzo anno”.
Non sarà più possibile prendere in mano quelle carte finché il gioco non sarà arrivato al loro tempo.
I dadi delle stagioni
A questo punto si inizia a lanciare i dadi delle stagioni, scegliendoli in funzione delle azioni che ci permettono di compiere:
– se sulla faccia del dado scelto c’è una stella si acquisisce il diritto di evocare una carta (perché all’inizio siamo tutti maghi inesperti non ancora capaci di lanciare neppure un incantesimo), e si fa avanzare sulla propria plancia il cubetto che indica il nostro livello di invocazione;
– se vi sono raffigurate delle energie potremo accumulare nella nostra riserva i rispettivi gettoni energia, necessari per giocare le carte. in ogni stagione ci sono due tipi di energia abbondanti, uno raro e uno completamente assente, che apparirà solo a partire dalla stagione successiva. Attenzione perché la nostra “dispensa” ha solo sette spazi, e quindi se superiamo questo limite è necessario scegliere quali gettoni tenere, anche eventualmente non prendendo nulla dal dado delle stagioni;
– se sulla faccia del dado è rappresentato un cerchio con quattro “pance” allora è possibile cristallizzare le energie che abbiamo in dispensa. Le energie comuni nella stagione in corso verranno cristallizzate con un cambio 1:1, ossia a ogni energia corrisponde un cristallo, per quelle rare si passa a 1:2 mentre le energie che non compaiono sui dadi possono essere cristallizzate con il cambio 1:3… Estremamente conveniente!
– se sul dado è raffigurato un rettangolo significa che possiamo pescare una carta. Questa evenienza può essere molto utile, ed è anche estremamente frequente quando si prende un po’ la mano col gioco. Attenzione però perché in una partita possiamo giocare un massimo di 15 carte e quelle che ci restano in mano valgono -5 punti ciascuna;
– se sul dado compare un numero possiamo prendere quello stesso valore in cristalli e alzare di conseguenza il nostro cubetto sul tracciato dei punti.
C’è anche un ultimo aspetto importante riguardo ai dadi: ciascuna faccia infatti ha un numero variabile da uno a tre pallini in fila, che permettono di stabilire la velocità di gioco. Infatti si gioca con un numero di dadi pari a quello dei giocatori più uno (e questo permette anche a chi sceglie per ultimo di avere una alternativa), ma il dado avanzato definirà se la stagione progredirà di un passo, due oppure tre, passando quindi alla stagione successiva.
La scelta della tattica è scandita dal passare delle stagioni, perché in ciascun tempo si utilizza un diverso set di dadi: ad esempio per le prime mosse, che saranno in inverno, sarà difficile giocare carte che necessitano di energie di terra, perché sui dadi ci sarà abbondanza di acqua e aria, poco fuoco, e nessuna terra.
Il tracciato dei bonus
Se una azione importante per la nostra tattica continua a non apparire sui dadi che possiamo scegliere c’è una possibilità per sbloccare la situazione: utilizzare un bonus.
I bonus sono di quattro tipi:
– aumentare di uno il nostro potere di evocazione;
– cambiare due energie dalla nostra riserva con altre due, a nostra scelta;
– cristallizzare con un bonus di +1 per tutta la durata del turno, per ogni energia trasmutata;
– se abbiamo in mano il dado per pescare una carta, pescarne invece due e scegliere quale tenere.
Spendere un bonus è una scelta delicata, perché il loro utilizzo è limitato a un massimo di tre per partita e il loro costo è piuttosto importante: per il primo a fine partita dovremo sottrarre al nostro punteggio cinque cristalli, per il secondo sette e per il terzo otto. È però vero che sbloccare una impasse può fare veramente la differenza!
La tattica vincente è il giusto mix tra la cristallizzazione delle energie e il loro utilizzo per lanciare incantesimi ed evocare famigli che facilitano il nostro gioco oppure ostacolano quello degli avversari. Ogni carta giocata è strutturata secondo lo stesso schema:
– in alto a sinistra, accanto al nome della carta, c’è il valore in punti prestigio a fine gioco;
– sotto all’illustrazione troviamo il suo costo in termini di energie e/o cristalli da pagare per poter essere giocata, e la spiegazione sintetica dei suoi effetti dal momento in cui è in tavola in poi;
– in basso a sinistra una freccia indica il tipo di effetto che essa dà: se funziona una volta soltanto, una volta a ogni turno ad attivazione, oppure permanente senza bisogno di essere attivato.
La prima partita può essere piuttosto lunga perché è necessario leggere tutte le carte e comprenderne gli effetti e le interazioni, ma già dal secondo match la differenza tra neofiti e giocatori più esperti si riduce notevolmente.
Proprio per facilitare l’approccio alla meccanica il regolamento presenta alcune varianti semplificate, e se si trova che il piatto è di proprio gusto ci si può lanciare negli approfondimenti.
– grafica eccellente;
– componentistica molto curata;
– varietà di strategie;
– meccaniche perfettamente calate nell’ambientazione.
Difetti:
– sensibile differenza tra un giocatore alla prima partita e uno che ne ha già giocate molte.
In sintesi:
Provatelo, è uno dei miei giochi preferiti!
Numero di giocatori: da 2 a 4
Durata media: 60 min.
Età suggerita: da 14 anni in su
Lingua: italiano, molto dipendente dalla lingua
Autore: Régis Bonnessée, Naïade
Pubblicato da: Asmodee