Conoscere un’artista è come fare una scoperta, in esso si trovano sogni, idee che con la loro passione sanno coinvolgere il lettore. Silvia Bessero riesce a trasportare l’appassionato in un caleidoscopio di colori, in una specie di Paese delle Meraviglie in cui l’immaginazione diventa realtà. Se Michelangelo disse che lui all’interno di un blocco di marmo vi scorgeva la scultura e tutto ciò che doveva fare era togliere i residui, Silvia nel suo foglio bianco scorge l’opera che nascerà.
Andiamo a conoscere Silvia e il suo mondo:
Ciao a tutti!
Mi chiamo Silvia e sono un’illustratrice e fumettista ligure. Ho collaborato con vari collettivi, editori e aziende di e-commerce e ho iniziato l’avventura nelle fiere del fumetto nel 2019.
Sono laureata in architettura, ho la passione per le lingue e i viaggi e mi piace curiosare e approfondire le culture di altri paesi e periodi storici.
Com’è cominciato il tuo percorso nel fumetto.
Fin da bambina ho adorato le opere di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, il loro stile mi incantava. Da adolescente mi sono avvicinata al mondo dei manga, dopo aver guardato svariate centinaia di ore di serie animate. Ho poi scoperto autori che creavano storie con tematiche più mature rivolte ad un pubblico adulto e sono rimasta affascinata dalla versatilità della nona arte.
Ricordo che già durante le scuole medie un mio compagno di classe era convintissimo che sarei finita col diventare fumettista, all’epoca non lo consideravo un obiettivo di vita, ma è stata più la naturale evoluzione del mio impegno e lavoro su qualcosa che mi interessava e mi dava grandi soddisfazioni.
Ci presenti le tue opere?
Mi piace pensare che i miei lavori siano un po’ lo specchio di chi sono e di cosa amo. In misura più o meno grande credo che siano stati influenzati da tutti gli autori occidentali e asiatici che ho letto e apprezzato, ma anche dagli altri media a cui mi sono approcciata, primo tra tutti la fotografia.
Ho sempre avuto una predilezione per lo sketch, anche se col tempo ho imparato ad amare la fase di colorazione, tanto che forse ora è diventata una delle parti del processo creativo che preferisco; adoro i colori intensi e inserire luci ed ombre ricche di colore.
Quando devi cominciare una nuova opera, qual è l’ostacolo più difficile da affrontare?
Può sembrare una risposta banale ma… dipende! Alcune illustrazioni o pagine di storyboard nascono già nella mia mente esattamente come vorrei realizzarli, l’ostacolo maggiore è quindi lavorare per rendere il definitivo il più vicino possibile all’idea iniziale. Per altri, al contrario, occorrono tantissime bozze, modifiche, revisioni, e in quel caso è quasi un po’ la mano che guida le trasformazioni.
Quali sono gli aspetti più curiosi nel creare i tuoi lavori.
L’ispirazione per un nuovo personaggio, una storia o un’illustrazione può arrivate nei momenti più impensabili: un colpo di tosse di un passeggero su un treno, un gatto che si stiracchia su un muretto, una foglia che cade da un albero. Sicuramente avere l’abitudine di sognare ad occhi aperti aiuta a cogliere la palla al balzo e a trasformarla in una storia!
Quanto conta nella tua professione la relazione con i lettori e i colleghi?
Credo che siano entrambe importanti per motivi differenti.
È meraviglioso intrecciare rapporti con i colleghi perché è facile che ci sia una forte passione comune nei confronti di vari ambiti artistici e un passato condiviso. Ed è utile e divertente chiedere e fornire feedback a livello più tecnico sui lavori in corso.
È altrettanto fondamentale interfacciarsi con il pubblico. Spesso porto in fiera qualche storia breve, ed è bellissimo vedere dal vivo le persone commuoversi ed emozionarsi leggendole. Da un certo punto di vista, dalle reazioni sembra quasi semplice capire chi ha vissuto esperienze simili a quelle che ho vissuto io. Ed è una delle parti più interessanti dello scrivere storie, non sono solo un modo per svuotarsi delle emozioni accumulate, ma anche un mezzo di condivisione che ci fa sentire meno soli nelle nostre insicurezze e riflessioni.
Il tuo splendido tratto rimanda al mondo dei cartoons. Vi è qualche relazione?
Amo i cartoons e ne ho guardati a decine. Quando mi piace un dettaglio o un movimento di qualche animazione capita che la inglobi nel mio stile e cerchi di farla mia. Ma non è sempre un processo volontario, a volte semplicemente qualche elemento mi rimane impresso e rispunta fuori nella mia mente a distanza di tempo mentre mi sto approcciando ad un nuovo lavoro.
E’ il tuo momento… cosa ti senti di dire ai lettori di Mondo Japan?
Non abbiate mai paura di entrare in contatto con il vostro lato creativo, non importa il vostro livello di abilità attuale o l’età. L’arte è un mezzo di comunicazione meraviglioso!
Se siete appassionati di fiere del fumetto, passate a trovarmi in stand! Altrimenti mi trovare su Instagram come @bessarts !