Vincenzo è un K-drama disponibile su Netflix Italia a partire dal 9 Maggio 2021. Nella prima scena vediamo il protagonista Vincenzo Cassano desideroso di distruggere un vecchio centro commerciale di Seoul e poco alla volta scopriremo il motivo.
Vincenzo è un giovane avvocato di origine coreana molto vicino ad un’importante famiglia mafiosa.
Lui è stato adottato da tale famiglia in Italia, tramite un’adozione internazionale, in tenera età dopo esser stato abbandonato in orfanatrofio in Corea dalla madre, tale abbandono ha lasciato in Vincenzo una cicatrice profonda, un senso di rabbia nascosto che il protagonista contiene facendo scintillare in continuazione il suo accendino zippo. Successivamente vediamo cosa ha riportato il protagonista in Corea dall’Italia: egli infatti si vendicherà provocando un incendio colossale di colui (Emilio) che ha ucciso il boss della famiglia che per Vincenzo è come un padre. Tale uccisione di fatto ha creato un vuoto di potere ed una guerra per la successione.
La vendetta di Vincenzo ha qualcosa di spettacolare, egli incendierà un’intera tenuta con vigna e dimora storica, peccato che le scene ambientate in Italia siano ricostruite in computer grafica (anche le successive che vedono come sfondo Roma la capitale).
Purtroppo la morte del boss fa si che per Vincenzo non ci sia più posto in Italia e nella cosca. Egli infatti non gode dei favori del “fratellastro” Paolo che lo vede come un antagonista per il ruolo di capofamiglia.
Vincenzo si rifugia in Corea e poco alla volta si troverà a fare i conti con il proprio passato e incontrerà nuovamente la madre che lo aveva abbandonato.
Ma qual è il rapporto tra Vincenzo ed il centro commerciale coreano? Egli ha aiutato in passato un malvivente a nascondere nelle sue fondamenta un grosso quantitativo di oro che cercherà disperatamente di recuperare, ostacolato dall’armata Brancaleone, costituita dagli attuali affittuari dei negozi del centro commerciale; ce n’è davvero per tutti i gusti dai monaci tibetani, al finto cuoco italiano al sarto esperto in lame e coltelli.
Si potrebbe immaginare che il drama mostri la solita noiosa stereotipizzazione della mafia e dell’Italia, in realtà non è affatto così: fin dal ritorno in Corea, il protagonista troverà pane per i suoi denti, i Coreani gli daranno filo da torcere e non si dimostreranno meno corrotti dei mafiosi italiani.
Tant’è che appena sceso dall’aereo Vincenzo subirà una rapina, anzi più che altro rimarrà vittima di una truffa e li inizierà ad imprecare in Italiano “Cane di merda, caxxo ecc”. Il suo accento suscita veramente una grande ilarità.
A parte il cuoco che finge di essere stato in Italia e cucina un riso allo zafferano che sa di vomito, Vincenzo incontrerà nel centro commerciale un bravissimo avvocato presso lo studio legale Jipuragi (letteralmente “appiglio”) un difensore degli ultimi, di quelli appunto che hanno bisogno di un aiuto e non hanno più nulla a cui appigliarsi.
Con la figlia di questo anch’essa avvocatessa nascerà un feeling particolare.
Il drama presenta tante bellissime ed ironiche citazioni dalla zattera di Lacroix agli uccelli di Hitchcock, passando per il Nessun Dorma.
Ne vedremo delle belle, dall’amicizia con il piccione di Inzaghi che salverà la vita al nostro eroe, ad una sensualissima scena di seduzione a cavallo i cui il bravissimo attore Song Joong-Ki darà il meglio di sè facendo sbavare la coprotagonista Jeon Yeo Bin.
Una menzione particolare merita il bravissimo Ok Taec-yeon davvero un cattivissimo iper malvagio capace di nascondersi nei panni di un avvocato sfigato maldestro.
Non rimane che gustarci la serie, sarà forse in una “pagliuzza” l’agognato lieto fine?
By Daniela_Norimachi