“Gintoki Sakata: il suo marchio sono i capelli ricci naturali. Ama le cose dolci. …E’ pressappoco l’eroe di questa storia…”
Gintama nasce come manga creato da Hideaki Sorachi e pubblicato a partire dall’aprile 2004 dalla Shueisha su Weekly Shonen Jump. Il fumetto (pubblicato in Italia dalla Planeta De Agostini) ha raggiunto in patria picchi di vendite di un milione di copie.
Ho tenuto tra le mani il plot dell’anime di Gintama quando ancora non si sapeva quanti episodi avrebbe avuto la serie e se ci sarebbe stata una serie successiva. Ora l’anime è stato pubblicato in Italia (grazie ad Dynit) ed è andato in onda su MTVfra il 2007 e il 2008 con i primi 24 episodi mentre gli episodi dal 25 al 49 sono stati pubblicati solo in DVD. La serie è ben lungi dall’essere conclus. Dynit infatti ha pubblicato solo le prime due stagioni. All’appello mancano la terza e quarta stagione e Gintama’, la nuova serie di 51 episodi che si sta concludendo nel 2012
LA STORIA
La vicenda si svolge in un medioevo giapponese/futuristico. Costumi giapponesi, katane e tradizioni si accompagnano con astronavi, mezzi futuristici ed improbabili alieni.
Sakata Gintoki, in questo futuro/medioevale, è un “lavoratore occasionale”. La sua agenzia si chiama “Gin-Chan’s Yorozuya” ed il loro motto è: facciamo tutto per denaro! Sì, perchè l’agenzia di Sakata per i soldi è disposta a fare qualsiasi cosa: dal ritrovare animali scomparsi a recuperare soldi rubati a… tutto quello per cui i clienti li pagano.
COMMENTO
Gintama appare quasi come una fusione ben riuscita tra Cowboy Bebop, City Hunter, Trigun ed un anime in costume (decidete voi quale… potrebbe essere Kenshin…). Quando parlo di fusione non voglio certo dire che è una scopiazzatura o che, durante la serie, in qualche modo si abbia un sentore di “già visto” (anche se spesso questa è una cosa voluta dagli autori, che fanno dei velati richiami a famose serie shonen.
Diciamo che il protagonista, Sakata Gintoki, ha lo stesso carisma di Ryo Saeba e la stessa dinamicità di Spike Spiegel e che di tanto in tanto, l’atmosfera spaziale ricorda vagamente quella di Trigun. Non sto parlando di mancanza di originalità, sto parlando semplicemente di ispirazioni.
Nei momenti difficili sembra un codardo poiché la sua soluzione primaria è sempre la fuga ma riesce, quando si trova in difficoltà estrema, a fare la mossa giusta o l’azione corretta al momento opportuno.
Sakata è un “eroe per forza” del tipo che piace tanto a noi italiani .
A fargli da controparte abbiamo Shimura Shinpachi, l’aiutante tuttofare di Gintoki che cerca di imparare da lui il modo di diventare un vero samurai (ma sarà poi l’insegnante giusto)? Infine, per movimentare la situazione (ma c’era davvero bisogno di movimentarla?) ecco Kagura, il terzo membro del gruppo, una ragazza che fa parte della razza più forte dell’universo ed è impareggiabile nella lotta corpo a corpo.
Il gruppo affronta una situazione dopo l’altra creando una serie di storie che iniziano e finiscono (e durano al massimo pochi episodi) permettendo di essere comprese e seguite anche da chi si avvicina a questo titolo per la prima volta. Ovviamente, con il cambiare delle missioni cambierà anche la drammaticità e la leggerezza o meno dell’episodio.
Per questo motivo il genere stesso a cui appartiene la serie è difficilissimo da catalogare: fantascienza? Azione? Forse il genere che più si adatta a questo titolo è Avventura.
Un’avventura, divertente, emozionante, originale ed unica, come non se ne vedevano da tanti anni.
UN SUCCESSO, MA SOLO IN PATRIA
Quello che più stupisce di Gintama è il grande successo avuto in patria mentre, in Italia, ha avuto un’accoglienza a dir poco tiepida. Visto il grande numero di episodi, questo è un cartone animato da reti nazionali e da grande pubblico invece… solo la prima serie è andata in tv e molte altre non hanno nemmeno visto il doppiaggio in italiano.
Stiamo parlando di un anime pari a Naruto, One Piece, Dragonball come numero di episodi e di appassionati che lo seguono, mentre qui da noi è quasi sconosciuto se confrontato ai titoli citati sopra. Chi è il colpevole? La casa di distribuzione che non ha saputo stringere accordi convenienti oppure le reti televisive che non hanno saputo riconoscere un successo?
httpv://www.youtube.com/watch?v=1PIQc8i02GY
Un divertentissimo pezzo in italiano
httpv://www.youtube.com/watch?v=J1–zgyKWIs&feature=related
Un combattimento