Hikikomori è un termine coniato dal psichiatra giapponese Tamaki Saito, per indicare una tipologia di ragazzi che si auto recludono nella propria stanza, tagliando tutti i ponti con la società e famiglia.
Una forma di protesta contro una società oppressiva, i cui adolescenti sono sottoposti ad una eccessiva pressione psicologica per ottenere il successo personale.
Ultimamente questo termine è stato utilizzando in alcuni articoli di quotidiani italiani, per descrivere quei ragazzi che non studiano e hanno abbandonato la ricerca del lavoro.
Purtroppo c’è un grosso errore di fondo, l’adolescente italiano che ha abbandonato la ricerca del lavoro, non si rinchiude in casa e tagliando ogni rapporto con amici e famiglia e non si butta esclusivamente mente e corpo nel mondo virtuale (videogames, chat ….) e ludico ( fumetti, film , cartoons).
Il problema Italiano è la sfiducia che i giovani hanno nelle istituzioni politiche, incompetenti e corrotti che hanno fatto solo i loro interessi personali per il loro tornaconto economico e di potere.
Il fenomeno Hikikomori in Giappone , presenta delle caratteristiche molto più profonde e gravose. L’adolescente rifiuta anche le basi di una civile convivenza sociale, tipo lavarsi, cibandosi prevalentemente di alimenti preconfezionati o precotti.
Il fatto che in Italia, si voglia cercare una escamotage per la situazione di disagio di migliaia di giovani, etichettandoli con un termine non appropriato, solo per fare un po’ di clamore, è la dimostrazione più lampante dell’ignoranza della classe politica e imprenditoriale.
In un articolo, veniva scritto che si vuole stanziare una bella somma di denaro per far fronte a questo problema. Interessante, peccato che non ci venga detto come.
Attenzione quindi, non confondiamo un fenomeno grave che sta minando il tessuto Giapponese , in cui alcuni aspetti sono dovuti alla mancanza della figura paterna e quindi un eccessiva dipendenza nei confronti della figura materna. In Italia la situazione è tutt’altra. Come è possibile trovare lavoro se le persone devono operare oltre i sessant’anni? Come è possibile studiare se le scuole cadono a pezzi, i programmi scolastici sono carenti ed obsoleti, i costi universitari sono paragonabili ad un mutuo, i corsi istituiti dalle Regioni più delle volte sono specchietti per le allodole.
Quindi attenzione, non è un semplice fenomeno depressivo ma soprattutto non c’è nessun legame tra gli Hikikomori e il problema della disoccupazione. Quest’ultimo è la conseguenza di decenni di sperperi e raccomandazioni .