A differenza di tanti manga di genere serviva game, ricchi di situazioni paranoiche e di ansia, “Bus Gamer” possiede una trama ricca di spunti umoristici e dinamici.
Tre ragazzi, Toki Mishiba, Nobuto Nakajo e Kazuo Saito, sono stati assoldati da un’azienda per partecipare ad un “gioco”, in cui le squadre, composte da tre individui, compongono una il team Home che deve difendere i documenti segreti della società per cui gioca, contenuti in un dischetto. L’altro team, Away, combatte per rubarlo.
La squadra a un tempo limite per rubare il dischetto, altrimenti la vittoria aspetta ala squadra avversaria.
Questo gioco, per facoltosi imprenditori, permette all’azienda vincitrice di arricchirsi a discapito della perdente. I giocatori non sono altro che delle pedine che rischiano la vita in cambio di un sostanzioso premio in denaro.
Il manga, anche se presenta dei disegni leggermente “sporchi” e con quasi l’assenza di fondali, ha il suo punto di forza nella trama, in cui il misterioso gioco prevale sull’azione ma non per questo non risulta adrenalinico e ricco di suspense con quello tocco di goliardia.
L’opera di Kazuya Minekura, autrice del famoso “Saiyuki”, ha saputo dare al lettore un a storia con spunti forse non originali ma sviluppati in maniere che pagina dopo pagina sorprende l’interlocutore, valorizzando e facendo conoscere sempre meglio i protagonisti, ognuno con una sua psicologia in certi casi anche leggermente distorta.
Si Ringrazia: