Quando si prende tra le mani un manga realizzato dal Maestro Go Nagai, si è sicuri di immergersi in una lettura mai scontata e con sviluppi imprevedibili, con un disegno che spazia dal grottesco al truce, dal demenziale al drammatico, senza tralasciare nessun genere.
Anche in questo caso, God Mazinger, un’ ennesima versione del famoso Mazinger, abbiamo l’occasione di scrutare l’evolversi del famoso robot secondo una nuova concezione: ovvero il genere robotico in salsa fantasy.
La storia viaggia su due piani paralleli, una ambientata nei giorni nostri (l’opera è stata realizzata nel 1984) e l’altra nell’antichità, al tempo dei Miti e leggende, propriamente nell’evoluto Regno di Mu.
Nel periodo storico odierno, lo studente ribelle Yamato Hino, in possesso del potere della telecinesi, durante una gita scolastica insieme ai suoi compagni di classe, viene risucchiato in una dimensione che lo proietta nel Regno di Mu, ventimila anni prima della sua epoca.
In quest’ epoca, il Regno di Mu è sotto l’assedio del popolo dei Dragoniani guidati da un tiranno coperto da una maschera d’oro: Dorado. Il ragazzo e suoi compagni si trovano così catapultati nel mezzo della battaglia.
Yamato viene teletrasportato al cospetto della statua di God Mazinger, venerata dal popolo di Mu come il salvatore. Lo studente viene assorbito dalla statua diventandone parte, facendo così muovere il gigante, il quale si dirige verso il campo di battaglia…
Il mondo Nagaiano è ricco di trovate, riuscendo in questa maniera ad essere sempre innovativo e attuale, anche dopo parecchi anni dalla sua pubblicazione. Un’opera ricca d’azione che entra subito nel vivo, un mix tra Devilman e Mazinger, in cui gli avvenimenti presentati in maniera semplice, vengono poi riesaminati sotto tanti aspetti , sempre in attesa di un colpo di scena che il maestro da un momento al’altro è pronto a inserire.
God Mazinger con molta probabilità attirerà l’attenzione dei vecchi fan, mentre le giovani generazioni, abituate a storie piuttosto ambigue e surreali con personaggi più androgini e complicati psicologicamente, troveranno una storia forse troppo lineare e personaggi ben delineati con quel pizzico di erotismo che non cade nel volgare e becero che troppo spesso assistiamo in programmi televisivi in prima serata.
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