I temi cari alla comunità LGBTQ+ sono di grande attualità non solo in Italia, ma anche in Giappone. Nonostante esistano diversi punti di contatto fra l’esperienza LGBTQ+ nei due paesi, è importante non commettere l’errore di sovraestendere concetti e identità tipiche della visione e della critica queer euroamericana a comunità che vivono al di fuori dei parametri di pensiero a cui siamo abituati. A questo proposito, la mostra introduce il pubblico (LGBTQ+ e non) a un modo diverso di vivere al di fuori delle norme imposte dalla società, ma anche a un modo diverso di essere queer, attraverso l’esplorazione della comunità dei dansō.
Dansō letteralmente significa “abbigliamento maschile”, ed è utilizzato in Giappone per indicare una donna che si veste da uomo e pratica il crossdressing Female-to-Male. Un dansō quindi è una donna biologica che si veste da uomo e si presenta con un’identità di genere maschile e che, allo stesso tempo, non si riconosce né identifica con le categorie di ‘transgender’ o ‘non-binary’.
Il progetto fotografico realizzato da Marta Fanasca racconta la vita di un gruppo di dansō escort a Tokyo, offrendo delle rarissime immagini dedicate alla costruzione e alla performance di una identità maschile da parte dei dansō e allo sviluppo delle relazioni con le clienti: una distopia/utopia sentimentale dove le emozioni vengono performate e vendute per una tariffa oraria, ma dove confini e binarismi sfumano nella creazione di una identità ideale, nuova, superando le divisioni di genere.
La mostra si propone quindi come un’opportunità unica per la cittadinanza di allargare i propri orizzonti, allontanandosi da stereotipi e preconcetti non solo sul Giappone contemporaneo, ma anche sulla sua vivace e florida comunità LGBTQ+.
La mostra verrà inaugurata il 12 ottobre 2023 con due eventi speciali: una tavola rotonda intitolata “DANSŌ? WHAT IS DANSŌ? – Performing Love, Selling Love, Buying Love in Contemporary Japan” alle ore 15:00 presso il Teatro del Baraccano, e alle 18:30 un incontro con l’autrice delle foto negli spazi della mostra, introdotto da Fabrizio Modina (Fondazione M-Cube, curatore d’arte) e accompagnato dalla lettura di brani di interviste e vignette etnografiche tratte dall’ultimo lavoro della dott.ssa Fanasca, la monografia Female Masculinity and the Business of Emotions in Tokyo in uscita quest’anno per Routledge.
La dott.ssa Marta Fanasca è Marie Skłodowska-Curie Global Fellow e la mostra e gli eventi a essa collegati sono parte degli output del suo progetto “Performing Love, Selling Love, Buying Love in Contemporary Japan” (HEU_2022_JAPANPSBL, GA101106521 — Japan PSBL — HORIZON-MSCA-2022-PF-01). Il progetto è finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.